Ken Follett: differenze tra le versioni

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== Citazioni di Ken Follett==
* «La [[guerra]] permette alla gente di essere veramente se stessa: i sadici diventano torturatori, gli psicopatici sono ottimi soldati da mandare in prima linea; sia i prepotenti che le vittime hanno la possibilità di giocare il proprio ruolo fino in fondo, e le puttane sono sempre occupate.» (da ''Le gazze ladre'', traduzione di Annamaria Raffo, Mondadori).
* «Fidarsi di qualcuno è come tenere dell'acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente.» (da ''Codice a zero'', traduzione di Annamaria Raffo, Mondadori).
* «Non perdoniamo mai coloro ai quali abbiamo fatto dei torti.» (da ''Nel bianco'', traduzione di Annamaria Raffo, Mondadori).
* «Flick puntò la pistola alla nuca della giovane. "Hai qualche spiegazione per aver collaborato con il nemico?" "Ho fatto quello che dovevo. Non lo fanno tutti?" "Proprio così" disse Flick, e premette il grilletto due volte.» (da ''Le gazze ladre'', traduzione di Annamaria Raffo, Mondadori).
* «Le donne erano più difficili. Non accettavano nulla a scatola chiusa, e si accorgevano quando venivano manovrate.» (da ''Una fortuna pericolosa'', Mondadori).
* «Talvolta, quando si è nei guai, per uscirne bisogna fare qualcosa di folle, qualcosa di così inaspettato che il nemico resta paralizzato dalla sorpresa.» (da ''Il martello dell'Eden'', Mondadori).
* «Intanto la duchessa stava continuando la sua requisitoria. I ceti bassi erano pigri, diceva. E Charlotte pensò: "Tu non hai lavorato neanche un giorno in vita tua!". La duchessa imperversava. Aveva saputo che tutti gli operai avevano un ragazzo che portava loro gli arnesi: insomma, un uomo sarà ben in grado di portarsi i propri arnesi, esclamò, mentre un servitore in livrea le reggeva un vassoio d'argento di patate bollite. Sorseggiando il terzo bicchiere di vino dolce, la duchessa dichiarò che gli operai bevevano così tanta birra a mezzogiorno che poi non erano in grado di lavorare nel pomeriggio. "La gente, di questi tempi, vuole stare troppo bene" disse mentre tre servitori e due cameriere ritiravano la terza portata e servivano la quarta. E, senza concedersi pause, rincarò la dose: non era compito del governo fornire sussidi ai poveri, assistenza medica e pensioni. "La povertà incoraggerà le classi più umili a essere frugali, e questo una volta era una virtù" disse alla fine di un pasto che avrebbe potuto sfamare per quindici giorni una famiglia di dieci persone della classe lavoratrice. "La gente deve contare su se stessa" concluse mentre il maggiordomo l'aiutava ad alzarsi da tavola e passare in soggiorno. Charlotte ribolliva di collera repressa. Chi poteva biasimare i rivoluzionari se sparavano a gente come la duchessa?» (da ''L'uomo di Pietroburgo'', Mondadori).
* «Quando si unì al canto, Lloyd sentì che là, in quella cappella imbiancata a calce, batteva il cuore della Gran Bretagna. La gente intorno a lui era poco istruita, vestiva modestamente e lavorava sodo per tutta la vita: gli uomini a scavare il carbone sottoterra, le donne a tirare su la generazione successiva di minatori. Però avevano le spalle larghe e la mente acuta e si erano creati una propria cultura che rendeva la vita degna di essere vissuta. Alimentavano le proprie speranze attraverso la chiesa non conformista e gli ideali di sinistra; traevano gioia dalle partite di rugby e dai cori maschili; nei tempi buoni li univa la generosità, in quelli duri la solidarietà. Quella gente, quella città: ecco per cosa Lloyd voleva lottare. E, se per questo avesse dovuto dare la vita, ne sarebbe valsa la pena.» (da ''L'inverno del mondo'', Mondatori).
 
==[[Incipit]] di alcune opere==