Educazione siberiana: differenze tra le versioni

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*Kolìma, dobbiamo avere rispetto per tutte le creature viventi. Eccetto che per la polizia, la gente che lavora nel governo, i banchieri, gli usurai e tutti quelli che hanno il potere del denaro e sfruttano le persone semplici. Ti dico, rubare a queste persone è permesso. Ma ricordati: chi vuole troppo è un pazzo. Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare. ('''Nonno Kuzja''')
*Imparate dal nostro fratello Plank. È un sacrilegio per un Siberiano onesto tenere il denaro nella sua casa, perfino il denaro rubato. ('''Nonno Kuzja''')
*'''Nonno Kuzja''' : Si, ma Kolìma ha violato tre regole: ha preso un'arma senza il permesso di un adulto, l'ha presa dall' angolo rosso e ha tentato di sparare all'interno di una casa. Sono cose che assolutamente non si fanno mai, ma è stato coraggioso.
*C'è qualcosa che hai voglia di chiedermi? La risposta alla domanda che tu non vuoi farmi è molto semplice. Non c'è posto per la droga nella nostra comunità. Noi Siberiani, non ci sporchiamo mai le mani con quella roba. ('''Nonno Kuzja''')
*L'inverno sembrava non avere una fine, e il branco moriva di fame. Il capobranco, il più vecchio di tutti, procedeva in testa e rassicurava i giovani, dicendogli che presto sarebbe arrivata la primavera. Ma, a un certo punto, un giovane lupo decise di fermarsi. Disse che ne aveva abbastanza del freddo e della fame e che sarebbe andato a stare con gli uomini. Perché la cosa importante era di restare vivo. Così, il giovane, si fece catturare e col passare del tempo, dimenticò di essere mai stato un lupo. Un giorno, di molti anni dopo, mentre accompagnava il suo padrone a caccia, lui corse servile a raccogliere la preda. Ma, si rese conto che la preda era il vecchio capobranco. Divenne muto per la vergogna, ma il vecchio lupo parlò e gli disse così: "io muoio felice perché ho vissuto la mia vita da lupo, tu invece, non appartieni più al mondo dei lupi e non appartieni al mondo degli uomini". La fame viene e scompare, ma la dignità, una volta persa, non torna mai più. ('''Nonno Kuzja''')
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== Dialoghi ==
{{cronologico}}
*'''Nonno Kuzja''' : Tu non ce l'hai una picca, vero? <br> '''Kolìma''' : No. <br> '''Nonno Kuzja''' : Bene, prendi questa allora. <br> '''Kolìma''' : Per me? <br> '''Nonno Kuzja''' : Si, Kolìma. Vedi, questa picca ti conosce fin dal giorno in cui sei nato. È la stessa lama usata per tagliare il cordone ombelicale che ti legava a tua madre. La picca è come la croce. Lei ci accompagna per l'intera nostra vita.
*'''Nonno Kuzja''' : E quando un criminale muore, la sua picca dev'essere spezzata. Una parta della lama va con lui, l'altra resta alla persona che lui ha amato di più a questo mondo. <br> '''Kolìma''' : Perché? <br> '''Nonno Kuzja''' : Perché in questa maniera, nel giorno del giudizio, loro si possono ritrovare e possono ricongiungersi in pace.
 
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