Oriana Fallaci: differenze tra le versioni

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*Ho sempre avuto l'ossessione della dignità e pensato che la cosa più importante fosse vivere con dignità, ora so che c'è una cosa ancora più difficile, ancora più importante che aver vissuto con dignità: è morire con dignità. E questa è, questa sarà, la vera prova del fuoco. (citato nel documentario di [[Enrico Mentana]] ''Oriana Fallaci: storia di un'italiana'', visibile su [http://www.youtube.com/watch?v=hRpE2-tcEAc ''YouTube'' (minuto 6:10)])
*Per tenersi a galla, oggi bisogna stare a Sinistra. E non solo perché merita economicamente e politicamente, perché ti assicura l'impiego e ti garantisce il potere, ma perché è di moda. Sissignori, è una moda ormai stare a Sinistra. Una moda come portare le gonne lunghe o le gonne corte, andare a Cortina oppure no. È un conformismo, una convenzione. Soprattutto per i banchieri e i magnati e i presunti intellettuali che frequentano posti come il Tepidarium. Per i giornalisti e le giornaliste e i direttori di giornali che facendo i filoislamici e gli antiamericani intascano stipendi da capogiro. Per gli stilisti che vendendo cenci da cinquantamila euro al pezzo si comprano storici palazzi e piani interi da Bloomingdale's. Per la Confindustria che fa lingua in bocca con la Cgil, insomma per quella che in America si chiama the Caviar Left. La Sinistra al Caviale. Mah!Io non ci capisco piùnulla. Quando ero bambina, i comunisti volevano che i ricchi si vergognassero d’essere ricchi. Sostenevano che la proprietà è un furto. Ora, se non sei ricco, ti sputano addosso. E spesso sono più ricchi dei ricchi di allora. Adorano il lusso e dicono di volersi battere per il superfluo.<ref>Da ''[http://www.ilgiornale.it/news/2-islam-e-occidente-fine-aveva-ragione-oriana-pazza.html Oriana aveva Ragione]'', ''Il Giornale.it'', 31 dicembre 2009.</ref>
* Riguardo [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]] A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. PerchPerché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi l a pensare - chi è quest'uomo, chi è quest'uomo - e lui mormormormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, s e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto. ''Oriana Fallaci risponde'', visibile su [http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde])
*Ho raggiunto ciò che i dottori chiamano la Fine della Strada, e non durerò a lungo. Ma sapere che voi fate quello che fate, pensare che voi sarete qui quando io non ci sarò più, mi aiuta parecchio a esercitare quel dovere contro il nemico. A non dargli pace finché avrò un filo di fiato. (dal [http://www.lisistrata.com/newlisistrata2007/013Fallaci11Annetayloraward.htm discorso in occasione della consegna dell'Annie Taylor Award], 28 novembre 2005; in ''Il Foglio'', 3 dicembre 2005)
*Il fatto è che loro fanno sempre così. È quasi un secolo che fanno così. Che seguono il modello o, se preferisce, il metodo bolscevico anzi stalinista. Perché sa su che cosa si basa il metodo bolscevico anzi stalinista? Nel perseguitare l'avversario attraverso la calunnia e l'oltraggio e la menzogna. Nel diffamarlo, offenderlo, ridicolizzarlo, demonizzarlo. Nell'attribuirgli cose che non ha fatto, cose che non ha detto. Cose che non ha scritto. Infine, nel mandarlo in un gulag o buttarlo dinanzi a un plotone d'esecuzione... (da ''Panorama'', 15 agosto 2006, [http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001016357 'Oriana Fallaci risponde'])