Anatole France: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Anatole France==
*[[Caso]] è forse lo pseudonimo di Dio quando non voleva firmare. (da ''Il giardino d'Epicuro'')
*Confesso che nella parola [[beneficenza]] non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata. (da ''Monsieur Bergeret a Parigi'', p. 127)
*Così nacque il [[pudore]], che regna su tutti gli uomini, e in particolare sui popoli lascivi. (da ''Il manichino di vimini'', p. 70)
*Era uno di quegli uomini che pretendono di rinchiudere l'universo in un armadio. Questo è il sogno di ogni collezionista. E siccome questo sogno è irrealizzabile, i veri collezionisti, come gli amanti, anche nella felicità vengono colti da tristezza infinita. Sanno che non potranno mai chiudere a chiave la terra intera, mettendola in una vetrina. Da qui viene la loro profonda malinconia. (da ''La carezza del bibliofilo'')
*Facendone un [[
*I saggi non sono curiosi. (citato in [[Sigmund Freud]], ''Aforismi e pensieri'', a cura di Massimo Baldini, Newton Compton, Roma 1994)
*{{NDR|[[Maximilien de Robespierre]]}} Il più grande statista apparso sulla scena tra il 1789 e il 1794.<ref name=>Citato in [[George Rudé]], ''Robespierre'', traduzione di Maria Lucioni, Editori Riuniti, Milano, 1981.</ref>
*L'[[ingratitudine]] è il primo dovere di un principe. (da ''Monsieur Bergeret a Parigi'')
*L'[[artista]] deve amare la vita e mostrarci che è bella. Senza di lui non ne saremmo tanto sicuri. (da ''Il giardino di Epicuro'')
*Non [[studio|studiavo]] niente, e perciò imparavo molto.
*Se il desiderio abbellisce tutte le cose su cui si posa, il desiderio dell'ignoto abbellisce l'[[universo]]. (da ''Il libro del mio amico'')<ref>Citato in Emmanuel Davoust, ''Silenzio al punto d'acqua'', traduzione di Girolamo Mancuso, Franco Muzzio Editore, 1991, p. 91.</ref>
*Senza [[illusione|illusioni]], l'umanità morirebbe di disperazione o di noia.
*Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi. (da ''Il delitto di Sylvestre Bonnard'')
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*Taide era nata da genitori liberi e poveri, dediti all'[[idolatria]]. Al tempo ch'ella era bambina, suo padre teneva ad Alessandria, presso la Porta della Luna, una bettola frequentata da marinai. Ricordi non continui ma vivi le rimanevano della prima fanciullezza. Rivedeva suo padre seduto accanto al focolare sulle gambe incrociate, grande, imponente e tranquilo come uno di quei vecchi faraoni di cui narrano le canzoni cantate dai ciechi nei crocicchi delle strade. Rivedeva anche la scarna e triste [[madre]] errare come una gatta famelica per la casa, ch'essa riempiva con gli scoppi della sua voce e con la luminosità dei suoi occhi di fosforo. Si diceva nel sobborgo ch'essa fosse una maga e che di [[notte]] si mutasse in civetta per raggiungere i suoi amanti. Ma erano menzogne. Taide sapeva, per averla spesso spiata, che sua madre non si dedicava alle arti magiche, ma che, tormentata dall'avarizia, passava tutta la notte a contare il guadagno della giornata.
*Cosa vana è fare e non fare; cosa indifferente vivere o morire.
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{{NDR|Anatole France, ''Taide'' (''Thais''), traduzione di Francesco Chiesa e Alessandra Baldasseroni, Arnoldo Mondadori Editore (CDE 1973).}}
==Citazioni su Anatole France==
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==Bibliografia==
*Anatole France, ''Bergeret a Parigi'', traduzione di U. Dettore, Rizzoli, Milano 1953.
*Anatole France, ''Storia Contemporanea. Il manichino di vimini'', traduzione di U. Dettore, Rizzoli, Milano 1953.
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*Anatole France, ''La rivolta degli angeli'', traduzione di Alessandra Baldasseroni, I Classici UNEDI, Firenze 1973.
*Anatole France, ''La carezza del bibliofilo'', traduzione di Marco Dotti, ne ''il manifesto'' dell'11 agosto 2007, p. 12.
*Anatole France, ''Taide'' (''Thais''), traduzione di Francesco Chiesa e Alessandra Baldasseroni, Arnoldo Mondadori Editore (CDE 1973).
*Anatole France, ''Il procuratore della Giudea'' (''Le procurateur de Judée''), traduzione e nota di [[Leonardo Sciascia]], Sellerio editore, Palermo 1991.
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