Giuseppe Berto: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*... però esaminando al di fuori d'ogni agitazione sentimentale il rapporto tra me e il padre mio con l'esperienza dell'equivalente rapporto che si era venuto a creare tra me e mia figlia ecco che io comprendevo benissimo che il rapporto d'amore tra padri e figli non è necessariamente reversibile per così dire, ossia tutta la quantità d'amore che un padre può avere per un figlio è compensata dal fatto stesso che il figlio esiste, in altre parole un padre non può pretendere che un figlio lo ami con la stessa intensità con la quale lui lo ama né con la stessa qualità d'amore... (pag. 107).
*... un figlio bambino ama in un modo capriccioso può piangere perché vuole stare sui ginocchi del padre o perché vuol mettersi nel letto grande tra il padre e la madre, e può ficcare le dita dentro la bocca o anche dentro gli occhi del padre, oppure mettersi a studiargli la testa benché non tutti i padri abbiano una testa così interessante com'era quella pelata del padre mio, così ama un figlio bambino e il minuto dopo se ne dimentica e corre via trascinato da qualcos'altro che maggiormente lo attrae, e il padre deve capire che questo è giusto e che accadrà più spesso in seguito, sempre più spesso finché il figlio non avrà più bisogno di sedersi sui ginocchi del padre e di fargli le sue bizzarre carezze... (pag. 107)
*... se ne andrà un giorno il figlio per conto suo completamente staccato dal padre com'è giusto senza preoccuparsi di amarlo o non amarlo mentre il padre avrà sempre bisogno di amarlo, e allora se io immaginavo mia figlia comportarsi verso di me come io mi ero comportato verso il padre non le vedevo colpa, e tuttavia mi portavo sempre appresso questa irrimediabile colpa di non essermi accorto dell'amore del padre mio ormai defunto, e poteva darsi benissimo che proprio questa fosse la radice del mio male, sebbene d'altro canto potessi anche spiegare che per una diversa strada più semplice e apparentemente più plausibile ero approdato alla conoscenza della peggiore angoscia e paura, addirittura prossimo alla disintegrazione ultima del mio stesso io. (pag. 107).
*... in quale enorme misura somigli al padre mio lo vado scoprendo per mezzo di questa figlia Augusta a mano a mano che cresce, e sta' a vedere che lui mi amava come io amo lei ossia immensamente potrei dire, ed ora mi dispiace non averlo capito quand'era ancora in vita e avrei potuto sia pure in parte ricambiarlo, però in questo dispiacere non c'è fortunatamente nulla di malato si tratta soltanto d'un normale rimpianto... (pag. 219)
* ... e del resto io sempre con la collaborazione di questa figlia vado approfondendo parecchio la natura del rapporto tra padri e figli, ossia i figli non devono far nulla in cambio dell'amore dei padri dato che il loro unico dovere è di esistere in buona salute possibilmente, poiché io vedendo mia figlia sana provo una gioia grandissima eppertanto è chiaro che lei mi rende contento senza fare assolutamente nulla, cioè facendo il proprio bene se non addirittura i propri comodi, in conclusione l'amore di un padre è un motus animi che riceve in sé stesso ogni possibile ricompensa, o anche si potrebbe dire che è una strada a senso unico per la quale le generazioni si succedono, e vi si potrebbe perfino trovare una concreta analogia con la vita medesima che non contempla ritorni... (pagg. 219 - 220).