Wilfred Bion: differenze tra le versioni

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''Attenzione e interpretazione''
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*La forza della [[psicoanalisi]] non risiede nella gran quantità di teorie a disposizione dell'analista, ma al contrario nel fatto che questo possa far fronte ad ogni circostanza che possa verosimilmente presentarglisi servendosi di una quantità ridotta di teorie. (p. 151)
*Riassumendo: il rapporto madre-infante descritto da [[Melanie Klein|M. Klein]] come identificazione proiettiva viene interiorizzato e forma così un apparato che regola l'incontro di un presupposto con i dati sensoriali relativi alla corrispondente realizzazione. Questo apparato è rappresentato da un modello: quello dell'incontro, che produce il concetto, tra il presupposto e le impressioni sensoriali. Questo modello, a sua volta, viene rappresentato da ♂ ♀. (p. 156)
 
==''Attenzione e interpretazione''==
===[[Incipit]]===
Non so se questo libro possa essere compreso da non analisti, nonostante io abbia fatto del mio meglio per renderlo accessibile. Chiunque viva la ''pratica'' psicoanalitica può cogliere il significato del mio discorso; egli infatti; diversamente da chi si limita a leggere o ad ascoltare discorsi ''sulla'' psicoanalisi, ha la possibilità di sperimentare direttamente ciò che io qui posso soltanto rappresentare per mezzo di parole e di formule verbali ideate per un fine diverso da quello cui le applico e sviluppatesi sulla base dell'esperienza sensuale (''sensuous'').
===Citazioni===
*Il paziente può dire che soffre; ma solo perché non sa cosa sia soffrire e confonde il sentire dolore con il soffrirlo. La teoria dovrà essere tale da rappresentare la realizzazione in cui ciò è possibile e da mostrare come è possibile. (p. 30)
*Userò il segno O per indicare la realtà ultima rappresentata da termini come realtà ultima, verità assoluta, divinità, infinito, cosa in sé. O non ricade nel dominio della conoscenza o dell'apprendimento se non in modo casuale; esso può essere "divenuto" ma non può essere conosciuto". (p. 39)
*Ripeto: la capacità di dimenticare e l'abilità di astenersi dal desiderio e dalla comprensione debbono essere considerate come obbiettivi di una disciplina essenziale per l'[[psicoanalisi|analista]]. (p. 73)
*Il [[simbolo]], per come è comunemente inteso, rappresenta una congiunzione riconosciuta come costante da un gruppo; nella psicosi esso rappresenta una congiunzione, che il paziente sente come costante, tra lui e la sua divinità. (p. 89)
*Il [[desiderio]] ostacola la trasformazione dal conoscere e dal capire all'essere, ostacola K → O. (p. 97)
 
==''Gli elementi della psicoanalisi''==
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==Bibliografia==
*W. R. Bion, ''Apprendere dall'esperienza'', traduzione di Antonello Armando, Parthenope Bion-Talamo, Sergio Bordi, Armando editore, 1996 (sesta ristampa).
*W. R. Bion, ''GliAttenzione elementie della psicoanalisiinterpretazione'', traduzione di GiovanniAntonello HautmannArmando, Armando editore, 19881987 (seconda ristampa).
*W. R. Bion, ''Gli elementi della psicoanalisi'', traduzione di Giovanni Hautmann, Armando editore, 1988 (seconda ristampa).
 
==Altri progetti==