Rafael Nadal: differenze tra le versioni

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== ''Rafa. La mia storia'' ==
* Il silenzio è quello che ti colpisce quando giochi sul centrale a [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]]. Fai rimbalzare la palla lentamente sul morbido tappeto erboso, la lanci in aria per servire, la colpisci e senti l'eco del colpo. E di ogni colpo successivo: clac, clac; clac, clac. L'erba tagliata con cura, la ricca storia dell'antico stadio, i giocatori vestiti di bianco, gli spettatori rispettosi, la venerabile tradizione, nessun cartellone pubblicitario in vista: tutti questi elementi ti proteggono dal mondo esterno. (p. 1)
*Ma la sconfitta del 2007, in una finale arrivata al quinto set, mi lasciò a pezzi. Sapevo che avrei potuto fare di meglio, che non era stata l'abilità o la qualità del gioco a mancarmi, ma la testa. E dopo quella disfatta, piansi. Piansi incessantemente per un'ora e mezzo nello spogliatoio. Lacrime di delusione e recriminazione: perdere fa sempre male, ma fa ancora più male quando hai una chance e la sprechi. Avevo battuto me stesso, proprio come Federer mi aveva battuto sul campo. (p. 2)
*{{NDR|Sul [[tennis]]}} Nessuna palla è uguale a quella che la precede. Nessun colpo è identico a un altro. Ogni volta che ti prepari a riceverne uno devi quindi valutare, in una frazione di secondo, la traiettoria e la velocità della palla e decidere come, con quanta potenza e dove cercare di ribattere. (p. 7)
* Un sorso da una bottiglia e uno da un'altra. Poi sistemo ordinatamente le due bottiglie ai miei piedi, alla sinistra delle sedia, una dietro l'altra, rivolte diagonalmente verso il campo. Alcuni la chiamano superstizione, ma non lo è. Se fosse superstizione, perché continuerei a fare le stesse cose anche dopo aver perso? È solo il mio modo di entrare in partita: mettere in ordine ciò che mi circonda mi aiuta a fare ordine nella testa. (p. 16)
* Toni<ref>Toni Nadal è lo zio e l'allenatore di Rafael.</ref>, lui stesso non immune ai traumi famigliari, era stato molto comprensivo, ma ora, mentre il mio ''annus horribilis'' si avviava alla fine, disse che ne aveva abbastanza. Bisognava darsi una mossa e tornare al lavoro: ''«Moltissime persone hanno problemi nella vita, ma vanno avanti ugualmente. Perché mai tu dovresti fare eccezione?»'' Per quanto brusco, come al solito aveva ragione. (p. 225)
 
== Citazioni su Rafael Nadal ==