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'''Strabone''' (ca. 58 a.C. – tra il 21 e il 25 d.C.), storico e geografo greco.
 
 
* Tutti gli [[Italiani]] sono ormai Romani. (da ''Geografia'', V; traduzione di A.M. Biraschi in ''Strabone. Geografia. L'Italia. Libri V – VI, Milano 1988'')
 
*{{NDR|Descrivendo [[Castellabate]]}}Chi navighi il golfo, da Posidonia, vede l'isola di Leucosia, a breve distanza dalla terraferma, il cui nome prende da una delle Sirene qui caduta dopo che esse, come si racconta, precipitarono nell'abisso del mare.(Geografia - Libro VI, 1, 1)
 
*{{NDR|Descrivendo la [[Puglia]]}} Dopo aver descritto l'Italia antica fino a Metaponto, dobbiamo parlare delle regioni che la seguono. La prima è la Iapigia: i Greci la chiamano Messapia, gli indigeni la distinguono in Salento (la parte intorno al promontorio Iapigio) e Calabria. A nord di queste si trovano le popolazioni chiamate in greco Peucezi e Dauni, ma gli indigeni chiamano Apulia tutta le regione dopo la Calabria e Apuli la popolazione. Alcuni, in particolare i Peucezi, sono chiamati anche Pedicli. (''Geografia'', VI, 3, 1, traduzione di Nicola Biffi in ''L'Italia di Strabone'', 1988)
 
*Subito dopo [Napoli] c'è il castello Eracleo con un promontorio che si protende nel mare, su cui spira il libeccio mirabilmente, tanto da rendere salutare la dimora. Sia questo sia Pompei che vien dopo, presso la quale scorre il fiume Sarno, li possedettero gli Osci, poi i Tirreni e i Pelasgi, quindi i Sanniti, che pure furono cacciati da quei luoghi. Pompei, presso il fiume Sarno che riceve e spedisce merci, è il porto di Nola, di [[Nuceria Alfaterna|Nuceria]] e di Acerra, centro omonimo di quello presso Cremona. Sovrasta tutti questi luoghi il monte Vesuvio.
 
 
:Ἐχόμενον δὲ φρούριόν ἐστιν Ἑράκλειον, ἐκκειμήνην εἰς τὴν θάλατταν ἄκραν ἔχον, καταπνεομένην Λιβὶ θαυμαστῶς, ὥσθ̕ ὑγιεινὴν ποιεῖν τὴν κατοικίαν. Ὄσκοι δὲ εἶχον καὶ Πελασγοί, μετὰ ταῦτα δὲ Σαυνῖται· καὶ οὗτοι δ̕ ἐξέπεσον ἐκ τῶν τόπων. Νώλης δὲ καὶ Νουκερίας καὶ Ἀχερρῶν, ὁμωνύμου κατοικίας τῆς περὶ Κρέμωνα, ἐπίνειόν ἐστιν ἡ Πομπηία, παρὰ τῷ Σάρνῳ ποταμῷ καὶ δεχομένῳ τὰ φορτία καὶ ἐκπέμποντι. ὑπέρκειται δὲ τῶν τόπων τούτων ὄρος τὸ Οὐέσουιον. (da ''Geografia'', v. 246-247)
 
 
* I Greci che causarono la rivolta della Battria furono così potenti grazie alla fertilità del paese che divennero padroni, non solo dell'Ariana, ma anche dell'India, come dice [[Apollodoro di Artemita]]: e più tribù furono soggiogate da loro che da Alessandro. [...] Le loro città erano Bactra (anche detta Zariaspa, attraverso la quale scorre un fiume che porta lo stesso nome e confluisce nell'Oxus) e Darapsa, e molte altre. Tra queste vi era Eucratideia, così chiamata in onore del loro sovrano. (da ''Geografia'', XI.11.1)