Giancarlo De Cataldo: differenze tra le versioni

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*[...] [[Nicola Scialoja|Scialoja]] lo si doveva prendere così com'era con la sua etica distorta da sbirro e le ricorrente tempeste ormonali. (p. 434)
*Stai coperto, non ti fidare di nessuno, e se senti puzza, ricordati: meglio una galera onesta che una pallottola improvvisa. ('''Zio Carlo''', p. 437)
*[...] li [[avvocato|avvocati]] sono come le buttane. Ti sucano la minchia e l'anima! ('''Zio Carlo''', p. 438)
*Il Vecchio, per una volta, era alquanto indeciso. A ragionare lucidamente, si poteva concludere che la situazione generale si andava normalizzando. I [[comunismo|comunisti]] erano stati risospinti all'opposizione, e anche se facevano la voce grossa, la loro influenza era in netto calo. L'ineluttabile declino era già avviato: questione di pochi anni, e le bandiere con la falce e il martello sarebbero finite sulle bancarelle di Porta Portese. Il terrorismo, rosso e nero, era entrato in un vortice autodistruttivo dal quale non c'era ritorno. Tra pentimenti, delezioni, dissociazioni e arresti, la generazione del 1970 era stata di fatto cancellata. Quanto alla [[mafia]], non aveva mai rappresentato un vero problema. La mafia era più che un'istituzione: una necessità storica. Un accordo, alla fine, si riusciva sempre a trovarlo. L'[[Italia]] veleggiava tranquilla verso il traguardo degli anni Novanta, mollemente cullata dal ritmo di commedia dell'antica quadriglia dei poteri in eterno conflitto. (p. 447)
*A differenza dei rossi, perennemente impegnati nella stresura di prolissi e noiosissimi documenti, i neri predicavano e praticavano la mistica del gesto, l'idea senza parola. (p. 462)
*Questo [[il Vecchio]] faceva da una vita. Controllare. Questo era il Vecchio. Un controllore. Nè di destra, nè di sinistra. Senza governi da scalzare e sostuire con sbiadite fotocopie. Solo per se stesso. Per sempre contro la bastarda umanità si rifiutava di comprendere e accettare. Un controllore anarchico. (p. 491)
*- Quegli amici miei su a Milano, quando prendono un infame prima gli tagliano una mano, poi l'altra. Dopo gli tagliano l'uccello e glielo ficcano in bocca. A questo punto se gli gira dritta concedono il colpo di grazia...<br />- E sennò?<br />- E sennò si fanno una bella pisciata e buttano il fagotto nell'acido muriatico. Le pallottole costano.<br />- Giusto. È così che va fatto, - disse Fierolocchio.<br />- Qualche volta poi si scopre che il fesso era pulito...<br />- Ma allora...<br />- Allora niente. C'era comunque il sospetto. Il sospetto è più che sufficiente, non ti pare? (pp. 531-532)
*Erano in un cinema di seconda visione, quasi unici spettatori per ''[[C'era una volta in America]]''. Dandi l'aveva scelto su suggerimento dell'avvocato. Miglianico aveva ragione: il film non era nuovissimo, e pieno di lentezze esasperanti. Ma parlava di loro. Dopo un'oretta aveva capito come sarebbe andata a finire [[James Woods|Woods]] l'avrebbe messo nel culo a [[Robert De Niro]]. L'amara lealtà di De Niro gli aveva fatto girare le palle. Puzzava di sconfitta. Sembrava proprio che il regista si fosse ispirato al Freddo. Dandi si vedeva come il vincente. Il finale era sbagliato, però. Tutto quel tirarsela col rimorso! Se gli fosse riuscita di sfangarla come a James Woods, altro che rimorso! (pp. 536-537)
*[...] l'omini che te rompono li cojoni o se comprano o se spengono... ('''[[il Dandi]]''', p. 567)