Giancarlo De Cataldo: differenze tra le versioni

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*- Primo: storia di pulle è. E gli uomini d'nore con le pulle non si devo mischiare; tranne che per ficcarisilli. Sgubbàricci picculi è cosa da infami. E noi non siamo infami, siamo persone oneste!<br />- Ci puoi andare a letto, - tradusse il Maestro, intercettando l'occhiata interrogativa del Dandi, - ma non sfruttarle.<br />- Secondo: - riprese il siciliano, - alle migne non si spara. E non perché non se lo meritano, perché cornuti e sbirri sono, e cornuti e sbirri restano, ma perché una migna morta porta più danno che una viva...<br />- Non si spara ai poliziotti se non si hanno le spalle larghe e ben protette, - sintetizzò il Maestro.<br />- Giusto! - proseguì zio Carlo. - È un cacamento di minchia di quelli allucinanti. Macari, è megghiu accattarisillo che astutarci a luce...<br />- Potresti provare a corromperlo, piuttosto, - suggerì il Maestro. (p. 275)
*Quella parola - Mafia - era stato lui a scandirla, forte e chiara, davanti al plotone di giornalisti eccitati. La vanagloria del Procuratore non lo turbava più di tanto. Solo i risultati contavano. I risultati, e il clima che cambiava. La gente doveva rendersi conto che non c'è solo il terrorismo a questo mondo. Il [[terrorismo]] passa. La [[mafia]] resta. Era questo il punto di partenza. (p. 295)
*Le [[prostituzione|puttane]] sognano sempre la stessa cosa: una casa con un gran televisore, due figli un uomo che non le picchi tutti i giorni, ma magari solo il fine settimana. Sognano di essere chiamate «signora» quando vanno a fare la spesa. Bei vestiti, qualche gioiello, una macchina o due... ('''[[Patrizia (personaggio)|Patrizia]]''', pp. 299-300)
*Ogni dieci-quindici giorni il Sorcio andava da Trentadenari o dal Freddo per assaggiare la roba. Se era [[cocaina|coca]], la leccava sulla punta delle dita. L'[[eroina|ero]] se la iniettava in dosi bassissime, per evitare il rischio di overdose. Come assaggiatore, nessuno poteva stargli alla pari. I suoi giudizi sul grado di purezza e sulle sostanze di taglio potevano sfidare qualunque analisi chimica. (p. 305)
*Quando smetti con la [[droga|roba]] senza scalare la realtà cambia ritmo. Il passo stesso della vita ti scorre un momento a velocità iperbolica, e quello con lentezza liquida. La testa ti finisce in un cerchio di ferro e il cuore si stacca dal torace e se ne va pompando all'aria per conto suo. (p. 347)