Luigi Veronelli: differenze tra le versioni

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*Disprezzo e odio le industrie che – determinate per costituzione al solo profitto – si sono appropriate di quell'impossibile, per loro, denominazione. (da ''EV'', n.° 60, 2001)
*Ho visto anche [[Pelé]], all'eleganza di [[Giuseppe Meazza|Meazza]] non è arrivato. Una volta, all'Arena, gli vidi fare uno stop in rovesciata a due metri da terra: atterrò col pallone incollato, saltò l'avversario ipnotizzato e andò a infilare il portiere con quei suoi passaggi in porta millimetrici e beffardi.<ref>Citato in Gigi Garanzini, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,0332_01_2001_0222_0048_2907493/ «Brindo all'Inter di Meazza»]'', ''la Stampa'', 13 agosto 2001.</ref>
*I vini bevibili soprattutto con amore sono come le belle donne, differenti, misteriosi e volubili, ed ogni vino come una donna va preso. Comincia sempre col rifiutarsi con garbo o villania, secondo temperamento e si concede solo a chi aspira alla sua anima, oltre che al suo corpo. Apparterrà a colui che la scoprirà con delicatezza. (dall'intervista ''Il dono di Dioniso'', ''L'espresso'', dicembre 1998)
*Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d'industria.<ref>Questo concetto è espresso in un articolo del 1956.</ref> (da ''A noi il Barolo piace eccelso'', ''La Stampa'', 25 aprile 1997, p. 71)
*Il [[vino]] è il canto della terra verso il cielo. (dall'intervista ''Il nettare della libertà'', ''il manifesto'', 1° dicembre 2004)
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*Sono un combattente che non può e non deve dare segni di stanchezza e di resa. Gli [[nemico|avversari]] – ci sono sempre – amo guardarli dritti, negli occhi, così che credano io c'entri dentro e veda – illuminante – la loro meschineria, l'arretratezza, la cecità morale, le colpe. (da ''EV'', n.° 53, 2000)
*Una pioggia di coloratissime [[farfalla|farfalle]]. Non eran cibo, erano angeli che tornavano suso in cielo. (da ''EV'', n.° 57, 2001)
*I vini bevibili soprattutto con amore sono come le belle donne, differenti, misteriosi e volubili, ed ogni vino come una donna va preso. Comincia sempre col rifiutarsi con garbo o villania, secondo temperamento e si concede solo a chi aspira alla sua anima, oltre che al suo corpo. Apparterrà a colui che la scoprirà con delicatezza. (dall'intervista ''Il dono di Dioniso'', ''L'espresso'', dicembre 1998)
 
==''Campania''==