Renato Fucini: differenze tra le versioni

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*Egli {{NDR|Vesuvio}} possiede il fascino della ferocia tranquilla, le attrattive della bellezza ruvidamente accoppiata alla modestia; è il gran delinquente dalle bellissime forme che tutti ammirano perché è feroce, che tutti amano perché è bello. L'Arcangelo Michele è un poliziotto volgare; Lucifero è un eroe.
*L'aspetto del Vesuvio, quella notte, era troppo solenne. La insolita vivacità che lo animava presentava ai nostri sguardi uno di questi grandi spettacoli della natura, davanti ai quali ci sentiamo forzati a contemplare attoniti e silenziosi.
*Il Vesuvio è il core, è l'anima, è il sunto di tutti gli splendori del Golfo; è il rubino gigantesco che sta come il fermagho in questa collana di perle composta nel cielo, forse per adornarne il seno di Venere, e smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza.
*[...] e che le grandi gioje dell' animo somiglian troppo al dolore, tanto è impastata male questa povera creta umana.
*Addio, Napoli mia, e, se l'ira del tuo vulcano non ti tocchi in eterno, voglia compatire il piccolo figlio d'una delle tue cento fortunate sorelle, che limpida e sconfinata, come la serenità del tuo cielo, vorrebbe la purezza della tua grande anima di fuoco.
 
{{NDR|Renato Fucini, ''Napoli a occhio nudo''; citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000}}