Ethica: differenze tra le versioni

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*È proprio della natura della [[Ragione]] percepire le cose sotto una certa specie di eternità.<ref name=intcor/>
*Gli affetti umani indicano la potenza e l'arte se non degli uomini, almeno della natura non meno di molte altre cose che ammiriamo e della cui contemplazione ci dilettiamo. (IV, 57)
*Gli eventi contrari a ciò che dalla nostra utilità è richiesto, li sopporteremo di buon animo, se siamo consapevoli che abbiamo compiuto il nostro dovere, che la nostra potenza non poteva giungere a evitarli, e che noi siamo parte di tutta la natura, di cui seguiamo l'ordine. (IV, Append., cap. 32, 2002)
*Gli uomini fanno tutto in vista di un fine. (I, Append., 1988)
*Gli uomini quando dicono che questa o quella azione del Corpo trae origine dalla Mente che esercita il proprio dominio sul Corpo, non sanno quello che dicono e non fanno altro che confessare con parole speciose di ignorare, senza meravigliarsene, la vera causa di quella azione. (III, 2, 1988)
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*In base al modo in cui ciascuno è stato educato, si pente di un certo fatto o se ne gloria. (def. Affetti 27, 1988)
*In [[natura]] nulla accade che possa essere attribuito ad un suo vizio; la natura, infatti, è sempre la stessa e la sua [[virtù]] e potenza di agire è ovunque una e identica, cioè le leggi e regole della natura secondo le quali tutte le cose avvengono e si mutano da una forma in un'altra sono ovunque e sempre le stesse. (III, prefazione)
*In quanto una cosa concorda con la nostra [[natura]], in tanto è necessariamente [[buona]]. (IV, 31, 1988)
*In verità, se poniamo mente alle cose che dipendono dalla sola opinione, potremo concepire che può accadere che l'uomo senta di sé meno del giusto; può accadere, infatti, che qualcuno, mentre contempla tristemente la propria debolezza, immagini di essere disprezzato da tutti, e che ciò avvenga mentre gli altri a nulla pensano di meno che a disprezzarlo. (def. Affetti 28, 1988)
*Intenderò per Buono ciò che sappiamo con certezza che è un mezzo per avvicinarci sempre più al modello della natura umana che ci siamo propositi; e per Male, invece, ciò che sappiamo con certezza che impedisce che riproduciamo lo stesso modello. (IV, pref.)
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==Bibliografia==
*Baruch Spinoza, ''Ethica'', a cura di P. Sensi, Armando editore, 2008.
*Spinoza., ''Etica'', traduzione di Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988.
*Spinoza., ''Etica'', traduzione di Sossio GianettaGiametta, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 2002.
*Spinoza, ''Opere. I Meridiani'' (''Etica'', traduzione di [[Filippo Mignini]]), Mondadori, Verona 2007.