Emanuela Audisio: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla finale di [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] 1980 [[Rivalità Borg-McEnroe|Borg - McEnroe]]}} Borg con la sua riservatezza e determinazione ricordava quello che il paese desiderava essere, McEnroe con la sua inquietudine e paranoia lo teneva fermo a quello che era. Così il 5 luglio dell'80 si giocò la finale. Tutti ricordano l'eccitazione: non era solo tennis, era qualcosa di più profondo. Nelson Mandela riuscì a convincere le sue guardie a Robben Island a procurargli una radio in modo da poter ascoltare la cronaca, Andy Warhol si alzò presto nella casa di sua madre, sulla 66esima, per non perdersi la diretta.<ref name=mc>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/11/13/la-sfida-di-mcenroe-il-tennis-ribelle.html La sfida di McEnroe il tennis ribelle degli anni Ottanta]'', 13 novembre 2005.</ref>
*Con tutto il rispetto [[Pietro Mennea|Pietro]], meglio tu. La tua schiena piegata, le tue gambe storte, la tua stoffa ruvida. E quelle mani che litigavano con il traguardo, quasi a volerlo raddrizzare. Meglio quella tua curva affamata che sbucava nella felicità. Per noi sarà sempre perfetta così.<ref name=monaco>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/22/il-monaco-della-velocita.html Il monaco della velocità]'', 22 marzo 2013.</ref>
*C'è chi di notte con il sacco a pelo ha dormito in piazza. Vengono a vedere il tormento di un popolo che si vuole bene, senza poter andare d'accordo. E per chi viene dal nord, da città e case ovattate, al riparo dai fulmini, dai temporali e dal sangue che scorre troppo velocemente in vena, il [[Palio di Siena|Palio]] sembra non togliere mai il piede dall'acceleratore, con tutta la sua disperazione, il suo indispensabile sollievo. Mentre in altre parti i giovani si ribellano ai genitori e a una soffocante tradizione, qui per i giorni del Palio la gioventù torna a casa e cerca di non mancare. I tempi cambiano, ma le piccole patrie restano. Un peccato che non invecchia. Al riparo dagli anni, dalla storia e dalla contestazione i peccati di Siena e del suo Palio sembravano non invecchiare mai. Troppo veniali per essere presi sul serio.<ref name=ppalio>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/08/17/ha-vinto-benito-il-solitario.html Ha vinto Benito il solitario]'', 17 agosto 1989, p. 17.</ref>
*Con i suoi mille metri di percorso, con curve che richiedono torsioni particolari il [[Palio di Siena|Palio]] per i cavalli è un'ammazzata. Calcolando anche che possono girare a quarantotto chilometri orari. Nel galappo ad esempio c'è un momento in cui la bestia tocca con un anteriore solo: la pressione è spaventosa. La prima cosa a rompersi è il nodello, che corrisponde alla nostra prima falange, la seconda è lo stinco, la terza è lo scheletro, che se ne va per conto suo. Finora nessuno si è preoccupato di creare un cavallo da Palio, morfologicamente adatto a sopportare le tremende pene della piazza.
*{{NDR|Su [[Andre Agassi]]}} Era il David Bowie della racchetta. Capellone e diverso. Si truccava, si smaltava le unghie, giocava con i pantaloncini jeans, scartati da McEnroe e anche senza mutande (a Parigi). Ora con "Open", in Italia, è il caso letterario dell'anno: 130 mila copie vendute (50 mila negli ultimi tre mesi). Aveva la ribattuta più veloce del mondo, ora vince con un'onda lunga e lenta, ma sempre implacabile. Un long-seller, visto che negli Usa l'autobiografia è uscita tre anni fa. Non facevi in tempo a servire, che già ti aggrediva da fondo campo, ora invece ti conquista in 493 pagine, insomma ce ne mette, non ha più fretta.E in un anno è salito in cima. Era il kid di Las Vegas: pazzo, scatenato, eccessivo. Un vandalo, con la racchetta e senza. Sfasciava certezze, veloce come una pallina della roulette. Ciuffo rosa da moicano e orecchino.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/28/la-racchetta-dello-scrittore-agassi-vi.html La racchetta dello scrittore/1 - Agassi: "Vi racconto la mia vita di campione fragile"]'', 28 settembre 2012.</ref>
*{{NDR|Sulla finale di Wimbledon 1980 [[Rivalità Borg-McEnroe|Borg - McEnroe]]}} Fino a quel momento il tennis era stato un gioco: obbedienza, tradizione, aristocrazia. Roba seria, da adulti, protestare non era elegante. Borg era imperturbabile, Buster Keaton con la racchetta. Ci teneva alle abitudini. Alloggiava sempre allo stesso albergo, ogni sera regolava il condizionatore su 12 gradi, dormiva nudo e senza lenzuola. Le sue pulsazioni al risveglio non superavano mai i 50 battiti al minuto. Credeva che un qualsiasi cambiamento avrebbe alterato il suo equilibrio. Anche il borsone veniva preparato con maniacalità: le magliette, la fascia per capelli, i calzini.<ref name=mc/>
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*I duecento metri mondiali di [[Pietro Mennea|Mennea]] per noi sono stati rabbia e poesia, talento e geometria, insofferenza e razionalità. E la sua maniera di correrli ci ha sempre fatti restare appesi al finale, meglio di un film giallo: ce la farà o sarà preso prima del traguardo? E lui lì ad arrancare, almeno così sembrava, e invece ecco che lui spuntava dalla curva, ecco che quando lo davano per finito lui cominciava a mangiare i metri e lì veramente cominciavano a scoppiare i cuori, anche quelli più introversi. E lui che finalmente aveva combattuto e vinto il mostro interno che lo azzannava alzava il dito. Non come il padrone che reclama una sua proprietà, ma come uno schiavo che si libera delle catene e mostra orgoglioso il frutto della sua liberazione. Non era un'Italia atletica quella di Mennea: jogging, esercizio fisico, palestra non andavano ancora di moda. E non era un'Italia mentalmente attrezzata ad affrontare alla pari gli avversari. Con Mennea qualcosa cambiò: il suo record dimostrò che non eravamo solo un paese pieno di talenti, spesso incompiuti, ma che avevamo anche la scienza e l'applicazione per costruire un primato che sarebbe durato quasi vent'anni. Lo sprint non era più Little Italy. In questo Mennea è stato e continua ancor oggi ad essere la nostra diversità. Ci ha fatti correre, soffrire, vincere. E soprattutto vivere controvento la nostra fragilità.<ref name=mennea>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/12/08/mennea-il-campione-controvento.html Mennea. Il campione controvento]'', 8 dicembre 1999.</ref>
*Il [[Palio di Siena|Palio]] è come molte fiabe: meglio non trovarsele mai contro.<ref name=pali>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/15/fiabe-misteri-vittorie-tutti-segreti-del-palio.html Fiabe, segreti e vittorie. Tutti i segreti del palio]'', ''la Repubblica'', 15 agosto 1991, p. 20.</ref>
*Il [[Palio di Siena|Palio]] è in fondo una corsa di cavalli, ma molto in fondo.
*[...] il [[Palio di Siena|Palio]] è religione e bestemmia.<ref name=pali/>
*{{NDR|Sul [[Palio di Siena]]}} Il resto è un orgasmo da un minuto e mezzo che dura ed è preparato da una vita. Un sentir troppo caldo sotto le coperte.<ref name=onda>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/17/onda-travolge-il-sogno-di-record.html L'Onda travolge il sogno di record del grande Aceto]'', ''la Repubblica'', 17 agosto 1985, p. 32.</ref>