Cassandra Clare: differenze tra le versioni

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*Pensò per la prima volta che, tutto sommato, forse i morti non erano così sfortunati. ('''Clary''')
*Jace, lo sapeva, non aveva la stessa sensazione. Simon era stato a guardarlo con un senso di malessere allo stomaco, incapace di distogliere lo sguardo, quando aveva preso Clary tra le braccia e l'aveva baciata con un tale slancio che aveva temuto che uno dei due o entrambi potessero andare in frantumi. L'aveva stretta come se potesse annientarla in se stesso, come se potessero fondersi in un'unica persona. ('''Simon''')
*Ho la sensazione che tu preferisca struggerti per qualcuno con cui non potrai mai stare piuttosto che provare a stare con qualcuno con cui potresti. ('''Simon''')
*'''Jace''': A volte sparisci completamente nella tua testa. Mi piacerebbe poterti seguire.<br/>''Lo fai'', avrebbe voluto dire Clary. ''Sei continuamente nella mia testa''.
*Ogni volta che tu stai per morire, sto per morire anch'io. ('''Jace''')
*«Ho visto Jonathan dopo che aveva affrontato il demone della paura, sai. Gli è apparso sotto le tue sembianze. Questo mi ha svelato quanto avevo bisogno di sapere. La più grande paura nella vita di Jonathan è l'amore che prova per sua sorella.» ('''Valentine''')
*«Non voglio essere uomo. Voglio essere un adolescente angosciato che non riesce ad affrontare i suoi demoni interiori e preferisce rifarsi insultando il prossimo.» ('''Jace''')
*Ma il bacio che libererà la ragazza è quello che lei desidera di più. [...]Non sempre il desiderio è diminuito dal disgusto. E neppure può essere elargito a chi più lo merita. E siccome le mie parole vincolano la mia magia, siate certi che, se non desidera il suo bacio, non sarà libera.»('''Regina della corte Seelie''')
*Era Jace. Clary lo vide, ai margini sfocati del suo campo visivo, muoversi verso di lei, metterle una mano sulla spalla e girarle la faccia verso di lui. «È solo un bacio» disse, e malgrado il tono aspro, le sue mani erano inspiegabilmente delicate. Lasciò che la girasse e lo guardò. I suoi occhi erano scurissimi, forse perché laggiù nella Corte c'era così poca luce, forse per qualcos'altro. Vedeva il proprio riflesso in ognuna delle sue pupille dilatate, una minuscola immagine di sé nei suoi occhi. Jac disse: «Puoi chiudere gli occhi e pensare ai numeri primi, se vuoi.» «Non sono mai stata troppo brava in matematica» disse Clary, ma chiuse le palpebre. Sentiva i vestiti appesantiti dall'acqua freddi e pungenti sulla pelle e l'aria dolciastra e nauseante della caverna, ancora più fredda, e il peso delle mani di Jace - le uniche cose calde - sulle spalle. Poi lui la baciò. Sentì il tocco delle labbra di Jace, all'inizio leggero, e le sue che si aprivano automaticamente sotto la pressione. Quasi contro la sua volontà, si sentì diventare molle e flessuosa e allungarsi verso l'alto per intrecciargli le braccia intorno al collo come un girasole si volta verso la luce. Le braccia di Jace la circondarono, le sue mani si unirono tra i capelli di lei, e il bacio smise di essere delicato e divenne ardente, in un solo istante, come un'esca che divampa in una fiammata. Clary sentì un suono simile a un sospiro correre per la Corte, tutt'intorno a loro, un'ondata di rumore, ma non significava niente, si perdeva nel flusso del suo sangue nelle vene, nel vertiginoso senso di assenza di peso nel suo corpo. Le mani di Jace si allontanarono dai suoi capelli, le scivolarono lungo la schiena; sentì la pressione dei suoi palmi sulle scapole... poi il ragazzo si scostò, staccandosi delicatamente, ritraendo le mani dal suo collo e facendo un passo indietro. Per un istante Clary pensò di cadere; le sembrava che le fosse stato strappato qualcosa di fondamentale, un braccio o una gamba, e fissò Jace in preda a una vacua sorpresa...
*«Che cosa vuoi che ti dica? La verità? La verità è che voglio bene a Simon come dovrei voler bene a te e vorrei che fosse lui mio fratello, e non tu, ma non posso farci niente, e neanche tu! O hai un idea migliore, visto che sei così dannatamente in gamba?» ('''Clary''' a Jace)
*«Quando ami qualcuno, non hai scelta. L'amore ti nega ogni scelta.» ('''Clary''')
*«Vorrei poterti odiare» disse Jace. La sua voce era disinvolta, la bocca piegata in un sorrisetto noncurante, gli occhi erano devastati dall'infelicità. «Vorrei odiarti. Ci provo, a odiarti. Sarebbe tutto più facile, se ti odiassi. A volte penso di odiarti con tutto me stesso, poi ti vedo e...»Le mani di Clary si erano intorpidite, tanto forte era la stretta sulla coperta. «E cosa?» «Tu che dici?» Jace scosse la testa. «Perché dovrei dirti quello che provo, quando tu non mi dici mai niente? È come sbattere la testa contro il muro, solo che se sbattessi la testa contro il muro potrei sempre smettere.»
*«Certo che ho già sentito la parola "paura". Solo che preferisco credere che non abbia niente a che fare con me.» ('''Jace''')
*«Ma non è questo l'amore, Clarissa? Possesso? "Il mio diletto è per me e io per lui" recita il Cantico dei cantici.» ('''Valentine''')
*«Pensi che non abbia visto il modo in cui vi guardate? Il modo in cui pronuncia il tuo nome? Puoi anche credere che io non abbia sentimenti, ma ciò non significa che non sia capace di vederli negli altri.» ('''Valentine''' a Clary)
 
=== ''Città di vetro'' ===