Anne Rice: differenze tra le versioni

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*Non innamorarti della [[notte]] così follemente da non riuscire più a trovare la strada. (Lestat)
*La grande avventura della nostra vita. Che cosa significa morire quando si può vivere fino alla fine del mondo? E che cos'è la "fine del mondo", se non un modo di dire, perché chi sa anche soltanto cos'è il mondo stesso? Ormai ho già vissuto due secoli e ho visto le illusioni dell'uno completamente distrutte dall'altro, sono stato eternamente giovane ed eternamente vecchio, senza possedere illusioni, vivendo attimo per attimo come un orologio d'argento che batte nel vuoto: il quadrante dipinto, le lancette intagliate, che nessuno guarda, e che non guardano nessuno, illuminate da una luce che non era luce, come la luce alla quale Dio creò il mondo prima di aver creato la luce. Tic-tac, tic-tac, tic-tac, la precisione dell'orologio, in una stanza vasta come l'universo.
*«'Tu vuoi che io sparisca! Tu!' sghignazzò. Stava costruendo un castello di carte sulla tavola da pranzo con delle bellissime carte francesi. 'Tu codardo piagnucoloso d'un vampiro, che strisci di notte per i vicoli a caccia di gatti e di topi, che fissi le candele per ore come se fossero persone e stai sotto la pioggia come uno zombi finché non hai i vestiti fradici, puzzi come quei vecchi bauli dei solai e sembri un idiota allo zoo'. (Lestat)
*Sopra la lunga, bassa fila dei tetti a punta si ergevano le sagome imponenti delle querce, grandi forme oscillanti e sonore sotto le stelle basse nel cielo. Il dolore per il momento era sparito; la confusione sparita. Chiusi gli occhi e udii il vento e il suono dell'acqua che scorreva dolcemente, velocemente nel fiume. Mi bastò, per un momento. Ma sapevo che non sarebbe durato, che questa pace sarebbe volata via come se mi venisse strappata dalle braccia, e io l'avrei inseguita, io, la più disperatamente sola tra tutte le creature di Dio, per riportarla indietro. (Louis)
*Ma io combatto per la mia vita. (Claudia)
*«'Ma tu non ti lasceresti mai vincere da un simile stato d'animo' mi trovai a rispondergli. 'Se anche non restasse più una sola opera d'arte al mondo... e ce ne sono migliaia... se non ci fosse più una sola bellezza naturale... se il mondo si riducesse a una sola cella vuota e una sola fragile candela, non posso fare a meno di vederti là a studiare quella candela, assorto nel tremolio della sua luce, nel cambiamento dei suoi colori... per quanto tempo potrebbe sorreggerti... che possibilità potrebbe creare? Mi sbaglio? Sono un pazzo idealista?' (Louis)
*Quanti vampiri credi che abbiano la tempra per l'immortalità? Tanto per cominciare, molti hanno dell'immortalità una concezione estremamente squallida. Perché diventando immortali vogliono che tutte le forme della loro vita vengano fissate così come sono e rimangano incorruttibili: carrozze della stessa foggia immutata e affidabile, abiti col taglio che s'addiceva alla loro giovinezza, uomini che si abbigliano e parlano nel modo che hanno sempre capito e apprezzato. Quando, in realtà, tutte queste cose cambiano, tranne il vampiro stesso; ogni cosa, eccetto il vampiro, è soggetta a costante corruzione e alterazione. Presto, se si ha una mentalità rigida, e spesso anche quand'è elastica, l'immortalità diventa una detenzione in un manicomio di figure e di forme irrimediabilmente incomprensibili e prive di valore. Una sera un vampiro si alza e si rende conto di ciò che ha temuto forse per decenni; semplicemente che non vuol più saperne di vivere, a nessun costo. Che qualunque stile o modo o forma di esistenza che gli aveva reso piacevole l'immortalità è stato spazzato via dalla faccia della terra. E che non resta altra fuga dalla disperazione che l'atto di uccidere. E quel vampiro va a morire. Nessuno troverà i suoi resti. Nessuno saprà dov'è andato. E spesso nessuno di quelli che gli sono vicini --sempre che ancora cercasse la compagnia di altri vampiri --nessuno saprà che versa nella disperazione. Avrà cessato da molto tempo di parlare di se stesso o di qualunque altra cosa. Svanirà. (Armand)
*«'No. Io devo entrare in contatto con quest'epoca' insistette con tono calmo. 'E posso farlo grazie a te... non per imparare da te delle cose che posso vedere in una galleria d'arte o leggere nei libri più densi... tu sei lo spirito, tu sei il cuore'.</br>
«'No, no'. Levai di scatto le mani. Ero sul punto di scoppiare in una risata amara, isterica. 'Non capisci? Io non sono lo spirito di nessuna epoca. Sono in lotta contro tutto e lo sono sempre stato. Non ho mai avuto legami con nessun posto, con nessuno, in nessun momento!' Era troppo penoso, troppo vero. </br>
«Ma per tutta reazione il suo viso s'illuminò d'un sorriso irresistibile. Sembrava che stesse per ridermi in faccia, poi le sue spalle si scossero di questa risata. 'Ma Louis' disse piano. 'E proprio questo lo spirito del tuo tempo. Non capisci? Tutti provano quello che provi tu. La tua caduta dalla grazia e dalla fede è la caduta di un secolo'.
* Alla maggior parte di noi è più gradito vedere qualcuno morire che essere fatto oggetto di scortesie sotto il nostro tetto. (da "Intervista col Vampiro)
*Chi ha smesso di credere in [[Dio]] o nel [[bene]] continua lo stesso a credere nel [[diavolo]]. Non so perché. No, anzi, lo so: il [[male]] è sempre possibile. E il bene è eternamente difficile. (da "Intervista col Vampiro")