Sebastiano Vassalli: differenze tra le versioni

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==''Un infinito numero''==
* Con la lettura ci si abitua a guardare il mondo con cento occhi, anziché con due soli, e a sentire nella propria testa cento pensieri diversi, anziché uno solo. Si diventa consapevoli di se stessi e degli altri. Gli uomini senza la lettura non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere. La lettura può dare cento, mille vite diverse ed una sapienza ed un dominio sulle cose del mondo che appartengono solo agli dei. ('''Timodemo di Nauplia''')
* La [[Fama]] di cui [[Virgilio]], nell'[[Eneide]], celebrò lo smisurato potere è anche la più inaffidabile ed iniqua delle dee, più della stessa fortuna; gli uomini che godono dei suoi favori sono come gli insetti, che volano di notte intorno ad una lanterna, inebriandosi della sua luce. Si sentono splendidi, e in quel momento effettivamente lo sono, ma il loro trionfo dura pochissimo e non lascia tracce. Che memoria può avere la notte dei suoi insetti? E che memoria può avere il tempo degli uomini che lo fanno esistere senza la [[scrittura]]?
* A volte mi soffermo a spiare un fiore mentre sboccia, o a seguire i movimenti di un ragno che sta tessendo la sua rete. Penso a quella sostanza impalpabile che chiamiamo tempo, e che esiste solamente per noi. Noi uomini misuriamo il tempo col sole e con i cicli della luna, con i chiodi piantati nel tempio di Northia, con i calcoli dei sacerdoti che stabiliscono la lunghezza esatta di un secolo; ma qual è il tempo dei fiori, e qual è il tempo dei ragni? Esiste un tempo anche per loro, o non dovremmo dire piuttosto che ogni fiore che ogni fiore di una determinata specie è sempre lo stesso fiore, e che ogni ragno è sempre lo stesso ragno? Che il fiore e il ragno non muoiono mai, e che gli uomini muoiono soltanto perché vivono nel tempo?