Anatole France: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*È male far fare servilmente agli altri quel che possiamo far da noi con nobile [[arte]]. (1971)
*In un [[paese]] in cui il padrone ed i servi fanno una sola [[famiglia]], la [[sorte]] dell'uno dipende da quella degli altri. (1971)
*"L'[[amore]] è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. Anche le predestinate lottano a lungo contro la grazia d'amare, più tremenda della folgore che cade suulla via di Damasco. La [[donna]], il più delle volte, non cede all'amore-[[passione]] che all'età in cui la [[solitudine]] non si teme più. Gli è che in [[realtà]] la passione è un deserto arido, una Tebaide ardente. La passione, è l'ascetismo profano, duro quanto l'ascetismo religioso.<br>"Così, è per questo che le grandi passionali sono così rare come le grandi penitenti. Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. Sa che non v'è nulla di più raro di un lungo sacrificio. Pensate quel che una donna deve immolare quando ama. Libertà, tranquillità, attraenti moti di un'anima libera, civetteria, spassi, piaceri: vi perde tutto. (1971)
*"Il ''flirt'' è permesso. È conciliabile con tutte le esigenze della vita elegante. Ma l'[[amore]] no. È la meno mondana delle passioni, la più antisociale, la più selvaggia, la più barbara. Così, la [[società]] lo giudica più severamente della galanteria e della [[leggerezza]] dei costumi. In un certo senso, ha [[ragione]]. Una [[Parigi|Parigina]] innamorata smentisce la sua natura e vien meno alla sua funzione: esser di tutti, come un'[[opera d'arte]]. Ed infatti lo è, la più meravigliosa prodotta dall'industria dell'uomo. È un prestigioso artificio, dovuto al concorso di tutte le arti meccaniche e di tutte le arti liberali, è l'opera comune, è il bene comune. Suo dovere è il farsi ammirare." (1971)
*Il [[passato]], è la sola realtà umana. Tutto ciò che è, è passato. (1971)
*I [[Ricchezza|ricchi]] sono mortalmente tenuti ad essere probi; i [[Povertà|poveri]], no. (1971)
*«L'[[amore]] degli uomini è di basso livello [...] ma s'eleva in erte dolorose e conduce a Dio.» (1971)
*La [[poesia]] dev'essere la [[natura]]lenaturale effusione dell'[[anima]] nostra. (1971)
*La ragazza disprezzata e perduta, è l'argilla docile al dito del vasaio divino: è la vittima espiatoria e l'[[altare]] dell'olocausto. (1971)
*La [[saggezza]] dei principi è di corta durata. (1971)
*La [[sventura]] è la nostra più grande maestra e la nostra migliore amica. È lei che c'insegna il [[senso della vita]]. (1971)
*La [[terra]] [...] è come la [[donna]]: non vuole si sia con essa né timidi né brutali. (1971)
*Le [[ProstitutaProstituzione|prostitute]] sono più vicine a Dio delle donne [[Onestà|oneste]]: han perduto la [[superbia]] e non hanno più l'[[orgoglio]]. Non si [[gloria]]nogloriano di quel nulla di cui la matrona si onora. Posseggono l'[[umiltà]], [[pietra]] angolare delle [[virtù]] gradite al [[Cielo]]. (1971)
*«Quel che vediam la [[notte]], è lo sfortunato residuo di quanto abbiamo negletto durante la veglia. Il [[sogno]] è sovente la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero degli esseri abbandonati. Da qui l'imprevisto e talvolta la [[tristezza]].» (1971)
*Altro motivo d'orgoglio, esser cittadini! Ciò consiste, per i poveri, a mantenere e conservare i ricchi nella loro potenza e nel loro ozio. Essi devono lavorare, di fronte alla maestosa uguaglianza della legge, che proibisce al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di chieder la carità per la strada e di rubar del pane. È uno dei benefici della Rivoluzione. Siccome questa rivoluzione è stata fatta da dei pazzi e degli imbecilli, a profitto degli accaparratori di beni nazionali, e in sostanza non si risolve che nell'arricchimento dei contadini scaltri e dei borghesi usurai, essa elevò, sotto il nome di uguaglianza, l'impero della ricchezza. Essa ha dato la Francia in balia dei finanzieri, che da cent'anni la divorano. Essi vi stanno da padroni e signori. Il governo apparente, composto di poveri diavoli, meschini, gretti, paurosi e nefasti, è al soldo dei finanzieri. Da un secolo, in questo paese avvelenato, chiunque ama i poveri è ritenuto un traditore della società. E si è considerati pericolosi quando si afferma che vi sono dei miserabili. Si sono fatte persino delle leggi contro l'indignazione e la pietà. E quello che dico adesso, non si potrebbe stampare (1928)