Giovanni Gentile: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Giovanni Gentile==
*Agli altri [...] non si può comandare che servendoli. (da ''Discorsi di religione'', Vallecchi)▼
*Gli uomini che ragionano sempre non fanno la [[storia]]. (da ''Il liberalismo di Cavour'', in ''Che cosa è il fascismo'', Vallecchi)
*Il martirio di Giordano Bruno ha un significato speciale nella storia della cultura, poiché non fu conflitto di coscienze individuali diverse; ma necessaria conseguenza del progresso dello spirito umano, che Bruno impersonò al cadere del Cinquecento, quando si chiudeva col Rinascimento tutta la vecchia storia della civiltà d'Europa: del progresso dello spirito, che giunse in lui ad avvertire per la prima volta, e quindi a sorpassare, la contraddizione, che fin dal Medio Evo lo dilaniava, tra sé e sé medesimo: tra spirito che crede, e professa di non intendere, e spirito che intende, e professa di intendere, cioè farsi da sé la verità sua. (citato in ''[http://www.paginadelleidee.net/4_filosofia/filosofia5.htm Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento]'', ''Pagina delle idee'')
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*La vera [[vita]] è riflessione su se stessa. (da ''Che cosa è il fascismo?'')
*Non si deve trovar posto per tutti. [...] La riforma tende proprio a questo, a ridurre la popolazione scolastica. (da ''Il fascismo al governo della scuola (novembre '22-aprile '24)'', R. Sandron, 1924; citato in Mario A. Manacorda, ''Scuola pubblica o privata?'', p. 39)
*Quello che diciamo praticamente morale non è altro
*[[Pensiero|Pensare]] [...] è sempre filosofare. (da ''Discorsi di religione'')▼
*Questo, per me, è [[fascismo]]. È quel fascismo che può affermare con giusto orgoglio: io non sono partito, ma sono l'Italia. È il fascismo che può e deve chiamare a raccolta per ogni impresa nazionale tutti gl'Italiani: anche quelli dell'antimanifesto. I quali, se risponderanno all'appello, non verranno [...] per fare dell'antifascismo: verranno, almeno nell'Enciclopedia, a portare il contributo della loro competenza: a far della matematica o della chimica o della fisica, e insomma della scienza. (da ''L'Enciclopedia Italiana e il fascismo'', lettera al direttore de "La Tribuna", 28 aprile 1926; citato in Angelo Guerraggio, Pietro Nastasi, ''Matematica in camicia nera'', Bruno Mondadori, 2005, p. 91)
*Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere. (da ''Frammenti di estetica e letteratura'', R. Carabba, 1920; citato in [[George Steiner]], ''After Babel'', Oxford University Press, New York e Londra 1975, p. 251)
*Unico, vero, concreto, completo maestro dell'uomo è lo Spirito universale. (citato in [[Sergei Hessen]], ''Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia'', Armando Armando Editore, Roma 1962)
==''Discorsi di religione''==
▲*[[Pensiero|Pensare]],
▲*Agli altri
*Ma quello che diciamo praticamente [[morale]], non è altro da quello che teoricamente diciamo filosofia. La distinzione deriva, a nostro modo di vedere, dal concepire astrattamente il bene, che è oggetto della morale, e la verità, che è oggetto della filosofia [...]. (p. 44)
==''Giordano Bruno''==
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Ma in questa pace lo Spirito che ha raggiunto la coscienza della propria natura non ha più nulla da respingere da sé; che tutto si concentra nell'atto suo. Tanto meno l'arte e la religione, che sono le sue forme assolute, conclamate e fuse nella somma di tutte, la filosofia. La quale non può essere se stessa senza scaldarsi agli entusiasmi della vita intima della verità e senza assoggettarsi umilmente alla divina legge di essa sanzionata liberamente dalla religione.
==Citazioni su Giovanni Gentile==
* Benché «filosofo del fascismo», secondo la definizione che accompagnava abitualmente il suo nome, Gentile proteggeva l'autonomia della Normale dalle ingerenze di [[Carlo Scorza]], responsabile dei Fasci giovanili, e cercava di tenere la politica lontana, per quanto possibile, dallo straordinario palazzo del [[Giorgio Vasari|Vasari]] che domina la piazza dei Cavalieri. ([[Sergio Romano]])
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==Bibliografia==
*Giovanni Gentile, ''Discorsi di religione'', Sansoni, Firenze, 1957.
*Giovanni Gentile, ''Giordano Bruno'', Vallecchi, 1925².
*Giovanni Gentile, ''Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia'', Sansoni, Firenze, 1962.
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