Björn Borg: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Björn Borg==
* Dipendeva tutto da lui, da quel matto di [[Roscoe Tanner|Tanner]]. Aspettavo quelle battute a centocinquanta miglia, delle quali una spezzò addirittura il tirante della rete. Non capivo quasi mai dove sarebbero atterrate. Quando pensavo di avere poche chances, mi fece omaggio di due o tre punti. Bastarono.<ref>Citato in [[Gianni Clerici]], ''[http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/sport/tanner/tanner/tanner.html Truffe, bordelli e assegni a vuoto, il rovescio del fantastico Tanner]'', ''Repubblica.it'', 8 agosto 1993.</ref>
* [[Roger Federer|Federer]] è il ragazzo migliore e il miglior campione a cui cedere il mio record<ref>Riferimento al primato di cinque vittorie a [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] consecutive, conseguito prima da Borg tra il 1976 e il 1980 e poi eguagliato da Federer tra il 2003 e il 2007.</ref>. E sono sincero: i record sono fatti per essere battuti. Per me è il più forte di tutti e, se non perderà le motivazioni, non vedo perché non dovrebbe ancora vincere e vincere ancora Wimbledon, altre 3-4 volte. Certo la [[rivalità Federer-Nadal]] è fondamentale, ancor di più per il loro contrasto di stile. I loro match mi divertono sempre.<ref>Citato in [[Vincenzo Martucci]], ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/luglio/09/Federer_eguaglia_Borg_Immortale_Wimbledon_ga_10_070709053.shtml Federer eguaglia Borg Immortale a Wimbledon]'', ''Gazzetta dello Sport'', 9 luglio 2007.</ref>
* Ho deciso che non venderò mai trofei e racchette e per questo le ho ritirate dall'asta. Ho capito che questi oggetti mi legano troppo alle mie vittorie; ero solo stufo di vedere troppi trofei in casa, avrebbero fatto felice un super-fan del [[tennis]].<ref>Dichiarazione rilasciata dopo aver inizialmente deciso di vendere all'asta i suoi trofei e i suoi cimeli per via di problemi economici. (citato in ''[http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Tennis/Primo_Piano/2007/07_Luglio/13/borg.shtml Federer vince, Borg vende]'', ''Gazzetta dello Sport'', 13 luglio 2007)</ref>
* {{NDR|Sulla [[Rivalità Borg-McEnroe|rivalità con John McEnroe]]}} Io forse ero appena un po' più calmo. Veniamo da due culture diverse, ma in realtà eravamo più simili di quanto sembrava: tutti due detestavamo perdere e volevamo essere i migliori del mondo.<ref name=mcenroe>Da ''[http://www.ubitennis.com/2008/06/08/95415-principe_rafa_bjorn.shtml Borg: "Il segreto di Nadal? La terra. Djokovic è vulnerabile nella testa"]'', ''La Stampa'', 3 luglio 2011</ref>
* Nel 1977 l'ho visto qui a [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] per la prima volta, l'anno dopo mi ha battuto facile a Stoccolma, a casa mia. Poi in America giocammo un paio di grandi match, e iniziammo a rispettarci. A quei tempi [[John McEnroe|John]] in campo dava fuori di matto, un giorno lo presi da parte gli dissi: "''Ehi, prenditela calma, dovresti divertirti a giocare.''"<ref name=mcenroe/>
* Nessuno ha un senso dell'amicizia come [[John McEnroe|John]]. Ed è anche bravissimo come marito e come padre. E credo che ancora oggi molti apprezzino quello che noi due abbiamo dato al tennis.<ref name=mcenroe/>
* Se hai paura di perdere, non oserai vincere.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, [http://books.google.it/books?id=bWPm4d23hDUC&pg=PA93 p. 93], ISBN 88-8598-826-2</ref>
* {{NDR|Nel 1974 riferito agli [[US Open]]}} Si sbarazzeranno dell'erba qui l'anno prossimo. Quello sarà il momento in cui dovranno stare veramente attenti a me.<ref>Citato in Piero Pardini, ''[http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml Citazioni a bordo campo]'', ''Ubitennis.com'', giugno 2008</ref>
* Un'altra somiglianza che mi accomuna a [[Rafael Nadal|Nadal]] è che gli altri giocatori sanno di dover giocare il loro miglior tennis contro di lui. Parte quindi già avvantaggiato, perché nessuno lo ha mai visto giocare una brutta partita sulla terra. Lo sto guardando da tre, quattro anni. E mentalmente è molto forte. Perché sulla terra, gioca ogni punto come fosse un match point. È questo il punto.<ref>Da ''[http://www.ubitennis.com/2008/06/08/95415-principe_rafa_bjorn.shtml Principe Rafa, Re Bjorn]'', ''Ubitennis.com'', 8 giugno 2008</ref>
 
=== Citazioni in lingua originale ===
* {{NDR|Nel 2007}} Semplicemente lui non ha punti deboli. È davvero un piacere vederlo giocare. Per me, [[Roger Federer]] è il modello giusto per chiunque voglia diventare un giocatore di tennis. È un piacere vederlo giocare. La sua esecuzione dei colpi è migliorata e dubito che esista un colpo che lui non possa fare, in qualsiasi parte del campo... Quando tocca a Roger, tutti i record crolleranno. Lui è un giocatore davvero completo e credo che nessuno potrà fare meglio di lui per molto tempo.
:: ''He simply does not have any more weaknesses left in him. It is such a pleasure to see him play. To me, Roger Federer is the right model for anyone aspiring to be a tennis player. It is such a pleasure to just watch him play. His shot-making has got better and I doubt there is any shot he cannot make in any part of the court... All records will tumble when it comes to Roger. He is such a complete player that I do not see anyone getting better than him for a long time from now.''<ref>{{en}} Citato in René Stauffer, ''The Roger Federer Story: Quest for Perfection'', New Chapter Press, 2007, [http://books.google.it/books?id=9Ka_Lf3sB6gC&pg=PA239 p. 239]. (ISBN 0942257391)</ref>
 
== ''Borg vs. McEnroe. La più grande rivalità del tennis moderno'' ==
* {{NDR|Sulla finale di Wimbledon 1981}} A dire il vero non ero poi così deluso. Di tutte le finali che avevo giocato a Wimbledon, quella è l'unica che avrei dovuto vincere. John non aveva giocato bene e se io fossi stato un po' più concentrato, avrei vinto tutti i set. Ma in fin dei conti non me la presi molto a cuore. Non me ne importava. Era strano... Avevo sempre puntato in alto. Tutti i giocatori volevano battermi e la gente si aspettava molto da me. Non c'era giorno della settimana che mi potessi permettere di non sentirmi motivato. Ero quello che non poteva perdere mai. (p. 39)
* Dal punto di vista emotivo per me sarebbe stato molto duro tornare a Wimbledon prima. [...] Molti hanno detto che io ce l'avevo con Wimbledon. Non era affatto vero. Adoro quel torneo. Adoro il suo pubblico. È un torneo tutto speciale, è come la terra benedetta. (p. 42)
* {{NDR|Spiegando il precoce ritiro}} La mia vita è stata tennis, tennis e poi tennis. A un certo punto non sono stato più in grado di sopportare la cosa. Non so se ero stanco di giocare o se mi avesse stancato tutto quello che ruotava attorno al tennis, quel che è certo è che volevo una vita mia. (p. 47)
* Per i primi tre anni, non ho mai avuto un allenatore. È per questo forse che ho dei colpi così poco convenzionali – il rovescio a due mani, e così via. Tutti mi dicevano di smetterla di giocare in quel modo, ma io sentivo che era così che dovevo giocare. Quello che importa non è come colpisci la palla, ma se la palla passa o meno al di là della rete. E quando ci riesci, è bellissimo. Se ti inventi un colpo tutto tuo, un colpo che funziona, e se ti piace giocare così, continua a tirarlo nello stesso modo, anche se non è "classico". Non cercare di cambiarlo. (p. 56)
* Tra gli undici e i dodici anni imprecavo e sbattevo per terra le racchette. Ero quanto di peggio un ragazzino poteva essere su un campo da tennis. (p. 57)
* A diciotto o diciannove anni era difficile giocare con [[Ilie Năstase|Nastase]]. Io non avevo esperienza e mi innervosiva starmene là ad aspettare che lui finisse di dire cazzate al pubblico, al giudice di sedia e persino a me. L'inizio della partita fu particolarmente duro poiché non capivo mai cosa avesse intenzione di fare. Forse non lo sapeva nemmeno lui. Potevo aspettarmi ogni genere di colpo. Mi arrivavano palle da tutte le parti, e ognuna con un effetto diverso. (p. 71)
* Non riesco a prendermela con [[Ilie Năstase|Nastase]] quando lui dà i numeri. Quando usciamo dal campo ogni cosa torna al suo posto e siamo amici come prima. (p. 71)
 
== ''Il tennis è un grattacielo'' ==
* [[Adriano Panatta|Panatta]] [...] è un giocatore che potrebbe rappresentare un incubo costante per [[Jimmy Connors]], [[John McEnroe]] e me. Lo è invece solo raramente. (p. 33)
* Sento spesso la nostalgia dell'ambiente e degli amici che mi sono fatto in tanti anni, intensificherò le esibizioni e disputerò qualche torneo minore. (p. 92)
* {{NDR|Dopo il ritiro}} So che mi potrà effettivamente capitare di sentire voglia di ricominciare, ma non lo farò mai. So che significa giocare ad alto livello, quali sforzi si debbano affrontare. (p. 92)
 
==Citazioni su Björn Borg==
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*Quando il piccolo Bjorn Borg iniziò a giocare, trovò fortuitamente un insegnante che lo lasciò colpire quel suo colpo diritto che ancora non si chiamava arrotata perché nemmeno io ne avevo mai visto uno simile. E anche gli lasciò impugnare, quel Maestro intelligente, il rovescio come Borghetto aveva appreso giocando ad hockey. E il risultato fu l' immenso Borg. Mentre, con alcuni maestri canini che conosco io, Borg non sarebbe diventato Borg, ma al più un giocatore di Serie B, dotato di uno stile superatissimo e soprattutto disadatto alla sua struttura osteomuscolare. ([[Gianni Clerici]])
*{{NDR|Nel 1982}} Sta per imbattersi nell'unico grande ostacolo sulla sua via e sono io... Stiamo andando incontro di nuovo a una rivalità del diavolo. ([[Jimmy Connors]])
 
===[[Emanuela Audisio]]===
*Abbandonando il suo adorato hockey per il tennis non aveva scelto il suo divertimento preferito, ma aveva abbracciato una fede. Bjorn in svedese vuol dire orso. Come soprannome parve poco, allora gliene aggiunsero altri: Ice Borg, Computer, Robot. Veniva dal profondo nord quindi nessuno si preoccupò della sua scarsa loquacità, della sua fredda umanità, e del fatto che fuori campo pareva sempre un po' assente. Quando gli parlavano del mondo, delle cose che succedevano, lui ringraziava. Con molta educazione.
*Forse furono i suoi occhi un po' strabici, forse fu colpa dei suoi lunghi capelli biondi: ma il passo da ragazzo a mito fu breve. [...] Era diventato cittadino del mondo, aveva abbandonato per questione di tasse la Svezia nel '75 e si era stabilito a Montecarlo. Era diventato il padrone del tennis mondiale. Aveva inventato e vinto con uno stile inedito: il rovescio a due mani. Aveva rivoluzionato tutte le regole del gioco, erigendo tra sé e l'avversario una linea Maginot. Borg non sbagliava mai, Borg ribatteva tutte le palle, Borg restava ore sul campo piuttosto che uscirne vinto, Borg usava fino alla noia e fino all'usura la rotazione chiamata top spin. Uccise tutti i pronostici.
*Il suo corpo diventò un investimento per 60 prodotti industriali. Il nome Borg faceva vendere racchette, scarpe, maglie, cereali, occhiali da sole, lozioni abbronzanti, blue-jeans, liquori, radio, registratori, macchine da cucire.
*La vita un po' fa sempre male. Borg l'ha incontrata tardi, verso i ventisette anni. Solo allora si è accorto che il mondo non era più riducibile a quel rettangolo che per tanto tempo gli aveva fatto da casa. Fino a quel momento un omone con gli occhi azzurri, Lennart Bergelin, aveva fatto da paraurti tra il giovane Bjorn e l'esistenza.
 
===[[Mats Wilander]]===
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==Bibliografia==
* Malcolm Folley, ''[http://books.google.it/books?id=_ArUWRRxCuUC Borg vs. McEnroe. La più grande rivalità del tennis moderno]'', traduzione di Chiara Basso, Effepi Libri, 2006. ISBN 0-7553-1360-7 ([http://books.google.it/books?id=_ArUWRRxCuUC Anteprima su Google Books])
* Pietro Farro, ''[http://books.google.it/books?id=3-DJBgQ1NQsC Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta]'', Effepi Libri, 2005. ISBN 88-6002-001-8 ([http://books.google.it/books?id=3-DJBgQ1NQsC Anteprima su Google Books])
 
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