Gianni Clerici: differenze tra le versioni

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*«Se Cochet – è stato scritto – fu l' inventore di se stesso, e Borotra il regista di se stesso, Lacoste fu il suo stesso allenatore». Un allenatore raffinatissimo, severo sino alla crudeltà, addirittura maniaco.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/10/lacoste-il-coccodrillo-dandy-che-invento-il.html Lacoste, il coccodrillo dandy che inventò il tennis totale]'', ''la Repubblica'', 10 agosto 2008.</ref>
*{{NDR|Su [[Mats Wilander]]}} Secondo soltanto al suo connazionale [[Bjorn Borg|Borg]] per doti podistiche, imbattibile oltre le quattro ore di gioco, ebbe l'intelligenza di alternare ad un nativo rovescio bimane un gesto ad una sola mano. Mancato il poker nel 1988 per inadeguatezza all'erba, parve appagato da quella grande stagione, e si lasciò sedurre da divagazioni oppiacee.<ref name=agassi/>
*{{NDR|Sulla finale di [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] 1980 [[Rivalità Borg-McEnroe|Borg - McEnroe]]}} Sono stato tre ore e cinquantatré minuti senza fare la pipì. Non solo per questo, la finale mi è parsa indimenticabile. Prima di andar sotto, quella testa rossa e dura di Mac ha salvato qualcosa come sette match point. Prima di difendere in quel modo orgoglioso una sconfitta quasi sicura, aveva condotto il match per circa un' ora e dieci minuti, facendo apparire Borg goffo, inadeguato all' erba, a tratti impaurito.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/23/il-lungo-poema-di-wimbledon-quel-tie-break.html Il lungo poema di Wimbledon, quel tie-break di Borg e McEnroe]'', ''la Repubblica'', 23 maggio 2013.</ref>
*{{NDR|Su [[Stefan Edberg]]}} Stupendo volleatore, rovescio angelico, perenne eleganza e correttezza, si implicò in una fiera rivalità con [[Boris Becker]] in tre deliziose finali, vincendone due. Ultimo rappresentante, insieme con l'avversario, di una specie di tennista ormai scomparsa, il serve and volleyer.<ref name=agassi/>
*Vederli fianco a fianco, il Divino {{NDR|[[Roger Federer]]}} e [[Janko Tipsarević|Tipsarevic]], sul campo, mi spinge a domandarmi come sia possibile che un tennista elegante, creativo, insomma un grande artista quale il mio svizzero, sia del tutto disinteressato alla lettura, a partire, come ho scritto ieri, dalle sue stesse biografie<ref>Federer aveva confermato infatti non aver nemmeno sfogliato ''I silenzi di Federer'', trattato filosofico di [[André Scala]] e neppure ''Federer come esperienza religiosa'' di [[David Foster Wallace]]. (da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/05/federer-maratoneti-chi-ha-voglia-di-masters.html Federer e i maratoneti chi ha voglia di Masters?]'', ''la Repubblica'', 5 novembre 2011)</ref>. È tuttavia da poco iniziato il cosiddetto match, che i miei dubbi intorno alla cultura di Roger svaniscono, mentre mi dico che, probabilmente, Nijinsky e [[Rudol'f Nuriev|Nureyev]] non erano pronti ad affrontare l'esame di maturità, ma nemmeno minimamente interessati a farlo. Forse si sarebbero astenuti dall'indossare una maglietta viola, sfuggita da qualsiasi attore sul palcoscenico, ma anche di questo il Divino non è a conoscenza, soltanto intento ai suoi gesti sublimi, che arrivano addirittura a conquistare l'ammirazione dello sportivissimo e malandato avversario. Un mio vicino, uno scriba inglese che sta componendo un epicedio sulla scomparsa del rovescio a una mano, mi fa notare i vantaggi di quell'arma nella panoplia guerresca di Roger. Non solo lo taglia spessissimo, facendo scivolare la palla sul rugoso tappeto quasi fosse l'erba di Wimbledon; ma se ne serve per mortiferi dropshot, alternandoli poi con violenti passanti liftati, che lasciano ancor più scorato dei microbi il povero Tip.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/07/un-federer-da-record-suoi-sublimi-colpi.html Un Federer da record i suoi sublimi colpi sul povero Tipsarevic]'', ''la Repubblica'', 7 novembre 2012.</ref>