Welcome to the NHK: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Episodio 23, Welcome to Misaki!: errore di trascrizione
m uniformità
Riga 121:
 
===Episodio 23, ''Welcome to Misaki!''===
*'''Misaki'''<ref>In giapponese ''misaki'' significa ''promontorio''. Il titolo ''Welcome to Misaki!'' presenta quindi un doppio significato, riferito all'ambientazione degli eventi di questo episodio e, soprattutto, del successivo.</ref> {{NDR|citando le [[ultime parole]] di persone famose}}: «Le patate delle feste sono buonissime».<br />'''Satō''': Ah, questo l'ha detto il maratoneta Tsuburaya<ref>Cfr. la voce [[w:en:Kōkichi Tsuburaya|Kōkichi Tsuburaya]] su en. Wikipedia.</ref>, vero?<br />'''Misaki''': Dindon, dindon! Risposta esatta! [...] Ma come hai fatto a indovinare, Satō?<br />'''Satō''': Questa è una frase piuttosto celebre, sai? Nell'elenco, oltre alle patate delle feste, c'è il vino, il sushi, le seppie e altre cose ancora, non è così?<br />'''Misaki''': Sì, sì, questa la sapevi, bene. Pare che il maratoneta Tsuburaya sia tornato dai genitori poco prima di morire, e poi si dice che abbia mangiato le patate delle feste insieme a suo padre e a sua madre. [...] Credo che a chiunque venga il desiderio di tornare nel paese natale prima di morire.
*'''Misaki''' {{NDR|ripensando al suicidio della madre}}: Ancora oggi mi capita di sognarlo, sai? Anche se qualche volta ho la sensazione che tutta la mia vita sia un sogno. Chissà se le patate delle feste sono buone davvero...<br />'''Satō''': Chissà...
*'''Misaki''': Avanti, firma! Altrimenti io... io... non ce la faccio più!<br />'''Satō''': Andrà tutto bene! Ce la farai di sicuro! Vedrai, Misaki. Strofinati il corpo al freddo con un asciugamano, ti passerà. Certe sciocchezze alla fine non ti verranno più in mente.<ref>Satō consiglia a Misaki di strofinarsi il corpo con un asciugamano bagnato in acqua fredda: è una pratica di idroterapia che procura una sensazione di rilassamento. Vedi la voce [[w:Idroterapia|Idroterapia]] su Wikipedia e, per informazioni più dettagliate, la voce [[w:en:Hydrotherapy|Hydrotherapy]] sullasu en.Wikipedia in lingua inglese.</ref>
*'''Yamazaki''': Satō, ammettere a se stesso di essere una persona inutile non è una cosa tanto facile da fare, perciò sei sempre alla ricerca di qualcuno che sia ancora più inutile.<br />'''Megumi''': Se girate un po' su [[internet]], troverete un sacco di persone che si insultano. Quando qualcuno non trova una persona più inutile di lui nella vita reale, sfoga la sua frustrazione contro gli sconosciuti bollandoli come sfigati, in modo da sentirsi superiore almeno a loro.<br />'''Hitomi''': Che tristezza, vero? Calunniare e denigrare le altre persone diventa un modo per essere in pace con se stessi e diventa un'abitudine. Ma una cosa simile non può essere la vera salvezza. Anzi, al contrario, se avrai la forza di ammettere di essere una persona inutile, potresti sentirti meglio.
*Domanda: quand'è che uno può continuare a starsene chiuso in casa? Risposta: quando gli vengono garantiti abbigliamento, vitto e alloggio. Finché ti viene concesso il minimo necessario per vivere, puoi permetterti di tapparti in casa per sempre. Ma quando il sostentamento non è più garantito, se non hai la forza di morire... ti tocca lavorare. ('''Satō''')
Riga 224:
*Era una notte triste e solitaria. L'avvento del nuovo millennio non mi dava alcuna speranza. Avevo mangiato la tradizionale zuppa di mochi, ma mi veniva da piangere lo stesso. Ero un ventiduenne disoccupato che aveva abbandonato gli studi e che sentiva dentro di sé solo il freddo tagliente dell'inverno.<br />Nella mia stanza, le pareti puzzavano di fumo, c'erano vestiti sparpagliati alla rinfusa sul pavimento e c'ero io, in mezzo a tutto quel sudiciume, che continuavo a sospirare «Aah...»<br />''Ma come ho fatto a ridurmi così?''<br />Non facevo che pensare a questo.<br />«Aah...» E piagnucolavo.<br />Se non mi sbrigo a cambiare qualcosa nella mia vita, diventerò un emarginato sociale. Resterò indietro, più indietro di quanto non lo sia già, dopo aver abbandonato gli studi a metà, come un fallito!<br />Devo cercarmi subito un lavoro e tornare in carreggiata.<br />''Però, proprio non ci riesco.''<br />''Ma perché? Perché no?''<br /><br />Facile. Perché io sono uno ''hikikomori''. (pp. 9-10)
*Se si disputassero le "Olimpiadi mondiali di hikikomori", ho la presunzione di credere che otterrei ottimi risultati.<br />Contro qualunque tipo di hikikomori di qualunque Paese, sono certo che vincerei io.<br />Sia che si tratti degli hikikomori russi che si rifugiano nella vodka, o di quelli inglesi che si buttano sulle droghe, oppure di quelli americani che sparano a casaccio nei luoghi pubblici. (p. 11)
*Un certo Tatsuhiko Shibusawa<ref>Cfr. la voce [[w:en:Tatsuhiko Shibusawa|Tatsuhiko Shibusawa]] su en. Wikipedia.</ref> diceva: «L'illuminazione che si ottiene mediante l'apprendistato religioso, così come quella ottenuta grazie alle droghe, in fin dei conti non sono che la medesima cosa».<br />Se è così, allora io arriverò all'illuminazione grazie alla droga.<br />In questo modo, sfuggirò alla condizione di hikikomori. (p. 13)
*Fuori è pieno di [[pericolo|pericoli]]. Le macchine sfrecciano ad alta velocità, il polline dei cedri svolazza e le strade sono infestate da aggressori occasionali.<br />Come posso lanciarmi verso un mondo tanto pericoloso? Può davvero andare tutto bene?<br />Ad essere sincero, sono molto spaventato.<br />Cioè, è impossibile.<br />Un essere inutile come me non potrebbe mai condurre una vita sociale normale.<br />Per esempio ieri, nonostante mi fossi svegliato dopo tanto tempo ad un'ora decente, ossia alle sette di mattina, sono rimasto disteso a letto fino a mezzogiorno, assorto nei miei pensieri.<br />Uno così non ha alcuna possibilità di avere una vita sociale normale.<br />Uno che chiude gli occhi pensando di fare un breve riposino e finisce per dormire profondamente fino alle cinque di mattina, non ha alcuna speranza di avere una vita sociale normale [...]. Aah, meglio morire! (pp. 23-24)
*''Addio.''<br />''Addio, signora del gruppo religioso.''<br />''Addio, Misaki dal parasole bianco.''<br />''Addio. Addio a tutti.''<br />''Io parto.''<br />''Ora chiuderò la porta dell'appartamento, darò le mandate, tirerò completamente anche le tende e partirò.''<br />Mi sono steso sul letto e ho smesso di respirare.<br />Mi sono tappato forte la bocca con entrambe le mani e ho trattenuto il respiro.<br />''Aah... soffoco. Soffoco.''<br />''Sto per morire. Ho già trattenuto il fiato per ben trenta secondi. Tra pochissimo muoio.''<br />E invece la mia ultima ora non si decideva ad arrivare. E questo perché l'aria mi filtrava attraverso il naso.<br />A questo mondo niente va come vogliamo. (pp. 33-34)