Bruno Forte: differenze tra le versioni

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*Come tutto ciò che esiste non esiste che per amore, così tutto è bello, perché la suprema Bellezza si partecipa in ogni suo oggetto d'amore, anche quando occhi deboli o un cuore ferito sono incapaci di coglierne la trama misteriosa e feconda... (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 55)
*Contemplare il Volto di Gesù è condizione necessaria ai discepoli dell'amore per poterLo annunciare al mondo con la parola e con la vita. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 53)
*E'È come un risplendere, un brillare nella notte, un trapassare il frammento fatto trasparenza di luce: il Tutto non si offre più solo come proporzione riflessa, ma anche come irradiazione, abisso che si schiude e che trapassa, silenzio donde viene la parole e a cui essa apre. E'È il bello come ''splendor'': splendido è il bello. E'È il bello come irruzione: fulgente, irradiante, sfolgorante è il bello. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 59)
*E'È questa attrazione al Bello supremo, è questo amore che ispira l'intero movimento di ritorno del creato al Creatore: la bellezza dell'Amore ultimo apparso in Gesù Cristo, volto del Dio vivente, suscita l'amore della bellezza, che di grado in grado fa percorrere all'uomo interiore la via che porta alla gioia perfetta in Dio tutto in tutti. La via della Bellezza si rivela così come la via di Dio Trinità, e perciò come la via della salvezza e della verità: nella bellezza tutto è unificato, tutto giustificato nel suo ultimo senso. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 55)
*{{NDR|[[Hans Urs von Balthasar]]}} il pensatore che più di ogni altro ha avvertito l'epocale attualità del bello. (da [http://cappellaunipr.it/documentazione/lezionemagistraleforte0607.pdf ''Lectio magistralis''], 26 ottobre 2006)
*Il [[tempo]] è la perenne novità del dono che l'Eterno fa alla creatura dell'esistenza, dell'energia e della vita, l'atto della continua creazione, l'eternità che si proietta nello spazio: esso è la partecipazione allo spazio creato del dinamismo dell'amore eterno, l'inserzione dell'esteriorità del mondo nell'interiorità di Dio, l'atto sempre nuovo per il quale ciò che è avvenuto nel primo mattino degli esseri si compie ed è accolto in ogni istante del loro esistere. (da ''Tempo splendore di Dio'' in ''Il Sole-24 Ore'', 19 maggio 2002)