Sandro Mazzola: differenze tra le versioni

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*La [[Grande Inter|mia Inter]] aveva qualcosa che nessun altro aveva: eravamo forti, tecnici e solidi. Una delle più forti squadre della storia. (citato nel ''Corriere dello Sport'', 1° dicembre 2010)
 
{{Intestazione|Intervista Alessandro Bocci, Fabio Monti ''[http://www.corriere.it/sport/12_novembre_01/mazzola-compleanno-70-bocci-monti_2678aa24-2417-11e2-9217-937e87f32cd3.shtml Sandro Mazzola, 70 anni: «Dicevano che non sarei mai stato come papà»]'', ''Corriere della Serasera'', 1° novembre 2012}}
* {{NDR|Alla domanda «Quanto ha pesato esser il figlio di [[Valentino Mazzola]]?»}} Moltissimo. C'è stato anche un momento in cui avevo deciso di smettere con il calcio e di darmi al basket. Mi voleva l'Olimpia Borletti, dopo avermi visto in un torneo scolastico al campo della «Forza e Coraggio». Giocavo play e non ero male. Ad ogni partita di calcio, invece, dovevo sentire qualcuno del pubblico che diceva: quest' chi l'è minga bun , l'è minga el so papà. Magari lo diceva una persona sola, ma a me sembrava che fossero mille. Per fortuna mio fratello [[Ferruccio Mazzola|Ferruccio]] è intervenuto: ma dove vuoi andare? Noi siamo fatti per giocare con i piedi, quelli invece lo fanno con le mani... È stata la svolta della mia vita.
* [[Helenio Herrera|Herrera]] era avanti anni luce rispetto alla media degli allenatori. È toccato a lui rivoluzionare gli allenamenti; a noi sembrava matto, ma da ragazzo, quando mi allenavo con le giovanili e guardavo che cosa facevano quelli della prima squadra, restavamo incantati. Lui allenava prima le testa e poi le gambe. E soprattutto: dieta rigida e massima professionalità.
* {{NDR|Sul primo contratto}} Indimenticabile. Il presidente [[Angelo Moratti|Moratti]] era venuto a Bologna a vedere una partita del campionato riserve. Io avevo fatto un grande gol e lui mi aveva imposto a Herrera. Guadagnavo 40.000 lire al mese e in casa di soldi ce n'erano pochi, nonostante i sacrifici del mio patrigno, una persona eccezionale e di mia mamma. Dopo le prime partite da titolare mi chiamò la segretaria del presidente per il contratto. Moratti sapeva tutto di me e alla fine mi disse: tredici milioni di ingaggio vanno bene? Stavo per svenire. Mi dette anche sette milioni di conguaglio per il pregresso. A casa, mia mamma mi disse: te capì mal, te se sunà come una campana