Bruno Forte: differenze tra le versioni

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*L'itinerario di [[Agostino]] appare così come un cammino dalla bellezza alla Bellezza, dal penultimo all'Ultimo, per poter poi ritrovare il senso e la misura della bellezza di tutto ciò che esiste nella luce del fondamento di ogni bellezza. Ciò che unifica in modo pregnante questa duplice via di ''ek-stasis'' e di ritorno è il motivo dell'amore: in realtà, la bellezza può tanto su di noi perché ci attrae a sé con vincoli d'amore. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 53)
*La [[bellezza]] di ciò che è bello non dipende dal gusto del soggetto, ma è inscritta nelle cose, possiede una forza oggettiva. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 53)
*La bellezza - rivelazione del limite, nel rapporto del frammento al Tutto che vi irrompe - è allora la soglia dove può compiersi quella trasgressione verso il Mistero, resa possibile dal fatto che una volta per sempre il Figlio è venuto nella carne e ha fatto sua la morte: ''quella'' morte, la morte della Bellezza, apre all'impossibile possibilità della vita, alla morte della morte, vittoria della Bellezza ultima su tutto ciò che passa. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 59)
*Morire nella Bellezza che muore è "abbandonarsi" nel seno di Dio, lasciando che tutto si trasfiguri in Colui che ci accoglie in una nuova, altra bellezza. (da ''Il volto dei volti Cristo'', a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 59)