Schiavitù: differenze tra le versioni

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Aristotele come in voce autore, fonti in voci autori, + Simone Weil
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[[Immagine:Boulanger Gustave Clarence Rudolphe The Slave Market.jpg|thumb|right|''Il mercato degli schiavi'' ([[Gustave Boulanger]])]]
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Citazioni sugli '''schiavi''' e la '''schiavitù'''.
 
*{{NDR|La schiavitù}} altro non è che lo sfruttamento da parte di pochi del lavoro di molti. ([[Lev Tolstoj]])
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*Che la schiavitù non sarebbe durata a lungo se fosse cosa contro natura, è un discorso valido per le cose naturali, cui è proprio seguire l'ordine immutabile dato da Dio: ma l'uomo, al quale è stata lasciata libera la scelta del bene e del male, contravviene assai spesso alla proibizione e sceglie il peggio contro la legge di Dio; e la risoluzione malvagia ha in lui tanto potere che passa in forza di legge ed acquista più autorità che non la natura stessa, si che non c'è empietà né malvagità, per grande che sia, che, a questa stregua, non possa venir stimata virtù e pietà. ([[Jean Bodin]])
*[[Cristo]] non disse nulla sulla schiavitù, in quanto sapeva che la schiavitù non sarebbe stata sradicata fin quando gli uomini non fossero stati apparentati sulla base dell'eguaglianza nella loro qualità di figli di Dio. ([[Fulton J. Sheen]])
*Dello schiavoDunque, è evidente che ètaluni unosono strumentoper viventenatura liberi, bisognaaltri, averschiavi, curae nella misurache inper cuicostoro è buonogiusto alessere lavoroschiavi. ([[Aristotele]])
*È singolare che gli stessi individui che parlano con stile raffinato di libertà politica e che considerano come uno dei diritti inalienabili dell'umanità il diritto di imporre le tasse non abbiano scrupolo di ridurre una grande proporzione delle creature a loro simili in condizioni tali da essere private non solo della proprietà, ma anche di quasi tutti i diritti. La fortuna non ha forse prodotto una situazione più di questa in grado di ridicolizzare un'ipotesi liberale o di mostrare quanto poco la condotta degli uomini sia, in fondo, orientata da qualche principio filosofico. ([[John Millar]])
*I diritti politici nelle mani di un grande corpo di proprietari di schiavi sono i peggiori strumenti di tirannide mai forgiati per l'[[oppressione]] dell'umanità. ([[James Stephen]])
*Il commercio dei negri e le naturali conseguenze che ne derivano, si possono giustamente valutare come un'inesauribile riserva di ricchezza e di potere navale per questa nazione [...] il principio primo e il fondamento di tutto il resto, la molla principale che mette in movimento ogni ruota. ([[Malachy Postlethwayt; citato in Davis 1971, p. 187; citato in Losurdo 2005, p. 15]])
*Il proprietario di schiavi si compra il lavoratore come si compra il cavallo. ([[Karl Marx]])
*Gli abitanti delle colonie meridionali sono più fortemente attaccati alla libertà di quelli delle settentrionali. Tali furono tutti gli antichi Stati, tali furono i nostri antenati gotici, tali furono i polacchi della nostra era, e tali saranno tutti i padroni di schiavi che non siano schiavi essi stessi. In questi popoli la superbia dell'imperio si combina con lo spirito di libertà, lo fortifica o lo rende invincibile. ([[Edmund Burke]])
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*Per essere padrone di se stesso uno deve essere schiavo del sé. ([[Natalie Clifford Barney]])
*Solo gli schiavi delle galere si conoscono, tuttavia noi facciamo certamente finta di "non conoscere" gli altri perché essi siano a loro volta costretti a non conoscerci. ([[Torquato Tasso]])
*Solo modo di conservare la propria dignità nella sottomissione forzata: considerare il capo come una cosa. Ogni uomo è schiavo della necessità, ma lo schiavo cosciente è molto superiore. ([[Simone Weil]])
 
===[[Domenico Losurdo]]===
*Non si tratta neppure del ritorno della schiavitù propria dell'antichità classica. Certo, già a Roma la schiavitù-merce aveva conosciuto un'ampia diffusione. E, tuttavia, lo schiavo poteva ragionevolmente sperare che, se non lui stesso, i figli o i nipoti avrebbero potuto conquistare la [[libertà]] e perfino una posizione sociale eminente. Ora, invece, la sua sorte si configura sempre più come una gabbia dalla quale è impossibile evadere. Nella prima metà del Settecento, numerose colonie inglesi in America varano norme che rendono sempre più difficile l'emancipazione degli schiavi.
*{{NDR|In [[John Locke|Locke]]}} la categoria del contratto può servire a spiegare solo la figura del ''servant'', mentre lo schiavo è tale in conseguenza del diritto di guerra (più esattamente della guerra giusta di cui sono protagonisti gli europei impegnati nelle conquiste coloniali), ovvero di una «manifesta dichiarazione» divina.
*Ma basta un piccolo mutamento di prospettiva per vedere i codici in una luce diversa: paradossalmente essi miravano a disciplinare i bianchi. Non era al negro ma principalmente al bianco che la legge diceva cosa egli doveva fare; i codici erano per gli occhi e le orecchie dei proprietari di schiavi (talvolta la legge esigeva che i codici fossero pubblicati sui giornali e letti dagli ecclesiastici alle loro congregazioni). Era al bianco che si richiedeva di punire i suoi schiavi fuggiaschi, di prevenire l'assembramento di schiavi, di far rispettare il coprifuoco, di sedere nelle corti speciali e di partecipare al pattugliamento.
*Giungiamo così a un risultato paradossale, almeno rispetto all'ideologia dominante. L'Occidente è al tempo stesso la cultura che con maggior rigore ed efficacia teorizza e pratica la limitazione del [[potere]], e che con più successo e su scala più larga si è impegnata nello sviluppo della ''chattel slavery'', l'istituto che implica il totale dispiegamento del potere del padrone sugli schiavi ridotti a merce e «natura». E tale paradosso si manifesta in modo particolarmente clamoroso proprio nei paesi di più consolidata tradizione liberale.
 
==Bibliografia==
*Domenico Losurdo, ''Controstoria del liberalismo'', Laterza, 2005.
*David B. Davis, ''Il problema della schiavitù nella cultura occidentale'' (1966), traduzione di Maria Vaccarino, SEI, Torino, 1971.
 
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