Yannick Noah: differenze tra le versioni

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*In Spagna c'è stato il "Caso Fuentes", il più grande scandalo di [[doping]] della storia, e si è fatto finta di nulla. La maggior parte dei clienti spagnoli del medico non è stata condannata. Forse perché lì lo sport svolge un ruolo molto importante e i suoi eroi sono più tutelati che in altri paesi.<ref name=trad/>
*Oggi, lo sport è un po' come Asterix alle Olimpiadi: se non si possiede la pozione magica, è difficile vincere. E a quanto pare loro [gli spagnoli] sono stati, come Obelix, i fortunati a cadere nella pentola con la pozione magica.<ref name=trad/>
 
{{Intestazione|Dall'intervista di Stéphane Mandard e Henri Seckel, ''[http://www.lemonde.fr/roland-garros/article/2013/05/23/yannick-noah-on-a-tue-l-ame-du-jeu_3416389_1616946.html Noah : "On a tué l'âme du jeu"]'', ''Le Monde'', 24 maggio 2013}}
*{{NDR|Riferito al 1983}} A quindici giorni dal debutto al Roland Garros, partecipo alla Coppa delle Nazioni, una specie di esibizione a squadre a Dusseldorf. Sono nel pieno della preparazione per il Roland Garros, ho la sensazione di perdere tempo: piove, non mi posso allenare e il venerdì mi ritrovo ad aspettare due giocatori per disputare il match per l'ultimo posto. Mando tutto al diavolo allora e torno a Parigi. E la domenica mattina chiedo di essere sostituito. Lì mi ritrovo col sistema che mi attacca perché non sono professionale, perché non rispetto il gioco e bla bla... La domenica sera chiamo Moulinot, il mio migliore amico, che suonava la batteria. Gli dico che con i miei soldi avremmo potuto comprare una capanna in Camerun, mettere su un complesso, io avrei suonato la chitarra e avrei lasciato il tennis, che era tutto un mondo di pochi di buono. È una delle poche volte che "Moul" mi ha dato un consiglio giudizioso. Mi ha detto: "Lascia perdere queste fesserie. Gioca il Roland Garros, poi si vedrà". Il giorno dopo la mia vittoria ho scoperto di essere stato squalificato per due mesi per la storia della Coppa delle Nazioni e non ho potuto giocare Wimbledon.<ref name=tr>Citato in ''[http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/05/25/894060-noah_hanno_ucciso_spirito_tennis.shtml Noah: "Hanno ucciso lo spirito del tennis"]'', traduzione di Alessandro Mastroluca, ''Ubitennis.com'', 25 maggio 2013.</ref>
*In un'altra vita, frequentavo un circuito in cui era ancora possibile dire parolacce, insultare tutti, in cui potevi essere come volevi. Poi hanno ucciso questo sport instaurando, da 15-20 anni, una specie di codice di condotta per cui non puoi urtare le orecchie del giovane pubblico americano che non può sentire "cazzo" o "merda" (sic). Di fatto, la generazione che è arrivata dopo la mia ha imparato il tennis con queste regole che hanno ammazzato lo spirito di questo sport. Quando giocavo io il pubblico era più vicino a noi giocatori, ci conosceva, ci sentiva gridare. [[John McEnroe|McEnroe]] con le sue urla ele proteste ha costruito una carriera. La gente lo amava perché dicevano: "Ci sarà sicuramente casino". Oggi un McEnroe non esisterebbe, non potrebbe giocare. Da due o tre anni, la finale del doppio maschile si gioca sul Centrale, quella del doppio delle leggende sul campo 1. Il Centrale è vuoto, l'1 è stracolmo. La gente vuole vedere McEnroe ancora.<ref name=tr/>
*Il codice di condotta ha tolto al pubblico la possibilità di conoscere la vita dei giocatori, oggi non sai chi sono, qual è la loro personalità. Djokovic, per esempio, vorrebbe scherzare tutto il tempo ma non può, non è più possibile. E il pubblico assimila tutto questo. Appena dici "merda" tutto il pubblico fischia. Domina il politicamente corretto. Tutto uguale, come piace alla CBS e alle tv americane.<ref name=tr/>
 
== Citazioni su Yannick Noah ==