Emanuela Audisio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 7:
*{{NDR|Sulla finale di Wimbledon 1980 [[Rivalità Borg-McEnroe|Borg - McEnroe]]}} Fino a quel momento il tennis era stato un gioco: obbedienza, tradizione, aristocrazia. Roba seria, da adulti, protestare non era elegante. Borg era imperturbabile, Buster Keaton con la racchetta. Ci teneva alle abitudini. Alloggiava sempre allo stesso albergo, ogni sera regolava il condizionatore su 12 gradi, dormiva nudo e senza lenzuola. Le sue pulsazioni al risveglio non superavano mai i 50 battiti al minuto. Credeva che un qualsiasi cambiamento avrebbe alterato il suo equilibrio. Anche il borsone veniva preparato con maniacalità: le magliette, la fascia per capelli, i calzini.<ref name=mc/>
*Ha corso in velocità anche l'ultima curva. Ha lottato e sofferto in silenzio. Era orgoglioso, non chiedeva sconti, e ha nascosto a tutti la sua malattia [[Pietro Mennea|Pietro Paolo Mennea]] correva storto, ma sapeva stare dritto. E far volare come Modugno togliendo il respiro.<ref name=monaco/>
*I [[The Beatles|Beatles]] prima di finire consumati da se stessi sono durati dieci anni, Borg otto, McEnroe anche lui otto (ma da quest'anno ha iniziato a cigolare). E nessuno di loro aveva conosciuto la gloria a diciassette anni. Se lo chiedevano ieri parecchie persone vedendo Becker [...]. Per la Puma che lo sponsorizza, scarpe e racchette, dandogli mezzo miliardo, sono domande da non farsi. "Lo abbiamo sotto contratto fino all'87. Abbiamo anche [[Diego Armando maradonaMaradona|Maradona]]. Ma per ora non c'è lotta: guadagna di più e ci rende di più Becker". Ma questo giovane Frankeinstein costruito da Tiriac e da Bosch è cresciuto sul campo che il padre architetto gli aveva costruito dietro casa ha anche dei momenti in cui si svuota o in cui la carica gli viene a mancare. Soprattutto se costretto a giocare in doppio lui che soffre le interruzioni, i momenti senza sprint, nessun da incalzare palla dopo palla.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/22/becker-non-vale-ancora-per-due.html Becker non vale ancora per due]'', 22 dicembre 1985.</ref>
*I duecento metri mondiali di [[Pietro Mennea|Mennea]] per noi sono stati rabbia e poesia, talento e geometria, insofferenza e razionalità. E la sua maniera di correrli ci ha sempre fatti restare appesi al finale, meglio di un film giallo: ce la farà o sarà preso prima del traguardo? E lui lì ad arrancare, almeno così sembrava, e invece ecco che lui spuntava dalla curva, ecco che quando lo davano per finito lui cominciava a mangiare i metri e lì veramente cominciavano a scoppiare i cuori, anche quelli più introversi. E lui che finalmente aveva combattuto e vinto il mostro interno che lo azzannava alzava il dito. Non come il padrone che reclama una sua proprietà, ma come uno schiavo che si libera delle catene e mostra orgoglioso il frutto della sua liberazione. Non era un'Italia atletica quella di Mennea: jogging, esercizio fisico, palestra non andavano ancora di moda. E non era un'Italia mentalmente attrezzata ad affrontare alla pari gli avversari. Con Mennea qualcosa cambiò: il suo record dimostrò che non eravamo solo un paese pieno di talenti, spesso incompiuti, ma che avevamo anche la scienza e l'applicazione per costruire un primato che sarebbe durato quasi vent'anni. Lo sprint non era più Little Italy. In questo Mennea è stato e continua ancor oggi ad essere la nostra diversità. Ci ha fatti correre, soffrire, vincere. E soprattutto vivere controvento la nostra fragilità.<ref name=mennea>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/12/08/mennea-il-campione-controvento.html Mennea. Il campione controvento]'', 8 dicembre 1999.</ref>
*{{NDR|Sulla [[rivalità Borg-McEnroe]]}} Lo svedese era ordinato, dentro e fuori. McEnroe era l'opposto: incapace di far tacere le voci nella sua testa. Forse Borg meditava prima di colpire la palla, McEnroe invece pensava mentre la colpiva.<ref name=mc/>
Riga 16:
*[[Pietro Mennea|Pietro]] sfidò gli sprinter americani, li batté e ribatté, Little Italy non esisteva più. Loro erano magnifiche statue nate per correre, Pietro uno sgorbio con muscoli di seta.<ref name=monaco/>
*{{NDR|Sul record del mondo sui 200 m di [[Pietro Mennea]]}} Quel giorno l'Italia scoprì un altro [[Fausto Coppi|Coppi]]. Veniva dal meridione, era magro, un po' storto, molto contorto. Figlio di un sarto. Suo padre tagliava abiti, lui si cucì l'atletica addosso. Corsei primi cento in 10" 34 e i secondi in 9" 38. Una progressione strepitosa: dai 100 ai 150 metri alla velocità di 40 chilometri orari. Quell'anno l'Italia capì che correre alla Mennea era una scienza. Il professor Vittori studiava la formula, Pietro Paolo la realizzava. Trent'anni dopo un record così neorealista, made in Italy, non sembra più possibile.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/08/magia-mennea-quando-bolt-era-un-bianco.html Magia Mennea, quando Bolt era un bianco]'', 8 settembre 2009.</ref>
*Questo giovanotto, che subito dopo aver battuto gli avversari scodinzola alla ricerca di una carezza da parte del suo allenatore Bosch, può essere a volte goffo, ma sul campo suda e si muove con un senso dello spazio scenico che hanno solo i grandi lottatori ed i grandi attori. Non diverte, ma esalta. Ed è inutile chiedersi quanto durerà. [[Boris Becker|Becker]] è già durato.<ref name=bio>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/24/la-squadra-in-biondo.html La squadra in biondo]'', 24 dicembre 1985.</ref>
*Strano paese la [[Svezia]]: dove le estati assomigliano a dei pallidi inverni [...]. Davvero strano paese: noto agli inizi degli anni Sessanta per avere in Europa il più alto tasso di suicidi, le galere più libertarie e la sessualità meno depravata e adesso notissimo per avere una squadra di tennisti robusta.<ref name=bio/>
*Un Peter Pan con la racchetta. Ogni volta che giocava a Wimbledon, la Bbc imbavagliava i microfoni di campo, come i vittoriani coprivano le gambe dei pianoforti. Tom Hulce per la parte di Mozart nel film Amadeus di Forman confessò di essersi inspirato a McEnroe. Sir Ian McKellen nel provare Coriolano per la Royal Shakespeare Company usò McEnroe come modello per il capo ribelle. Un monello imbronciato e lentigginoso, uno in cui si rispecchiava la nuova società. Rispettare le convenzioni non era più un obbligo.<ref name=mc/>
*[[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] era il tempio, dove ancora si distingueva tra gentiluomini e giocatori.<ref name=mc/>