Sof'ja Tolstaja: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Sof'ja Tolstaja: Viktor Borisovič Šklovskij
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*L'amo quando di notte o di mattina mi sveglio e vedo: lei mi guarda e mi ama. E nessuno, meno di tutti io, può impedirle di amare come lei sa, a suo modo. L'amo quando è seduta vicino a me, e noi sappiamo che ci amiamo l'un altro, e essa dice: Lëvočka, e si ferma: perché i tubi del camino sono dritti? oppure perché i cavalli vivono a lungo? o cose simili. L'amo quando stiamo a lungo soli, e io dico: che facciamo, Sonja? che possiamo fare? Lei ride. L'amo quando s'arrabbia con me e d'improvviso, in un batter d'occhio, il suo pensiero e le sue parole diventano aspri: smettiamo, mi dai fastidio; dopo un minuto già mi sorride timidamente. L'amo quando lei non mi vede e non sa che ci sono, e io l'amo a modo mio. L'amo quando è una bambina col vestito giallo e sporge la mascella inferiore e tira fuori la lingua, l'amo quando vedo la sua testa rovesciata all'indietro, e ha il viso serio e spaventato, infantile e appassionato, l'amo quando... ([[Lev Tolstoj]])
*Mia madre, colei che ha reso felice e grande Tolstoj. ([[Lev L'vovič Tolstoj]])
*Sofija era una persona media, fornita di buon senso, ossia della somma dei pregiudizi del tempo. Il futuro non esisteva per lei. [...] ella scrisse: «se potessi uccidere anche lui e poi ricrearlo nuovo, tale e quale, lo farei con gioia». Non voleva ricrearlo tale e quale, ma simile a se stessa, ai Bers in generale: un uomo comune. [...] In quella casa essa fu l'ambasciatrice della realtà. ([[Viktor Borisovič Šklovskij]])
 
==Note==