Hannah Arendt: differenze tra le versioni

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*Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane, dalla sua normale, 'naturale' rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell'azione. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l'azione di cui essi sono capaci in virtù dell'esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell'esperienza umana che l'antichità greca ignorò completamente. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua più gloriosa e stringata espressione nelle poche parole con cui il vangelo annunciò la 'lieta novella' dell'avvento: 'Un bambino è nato per noi'". (p. 263)
*La nostra è la prima generazione divenuta pienamente consapevole delle conseguenze atroci che discendono da una linea di pensiero che costringe ad ammettere che tutti i mezzi, purché siano efficaci, sono leciti e giustificati per conseguire qualcosa di definitivo come fine. (Bompiani, Milano, 2008, 168)
*Il fatto che l'[[uomo]] sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità". (Bompiani, Milano, 1999, traduzione di di Sergio Finzi, Bompiani, Milano, 1999)
*Proprio come da [[Platone]] e [[Aristotele]] fino all'età moderna la [[filosofia]], nei suoi maggiori e più autentici rappresentanti, è stata l'articolazione dello stupore di fronte a ciò che è, così la filosofia moderna, da [[René Descartes|Descartes]] in poi, è consistita nelle articolazioni e ramificazioni del [[dubbio]].
*Con la [[parola]] e con l'agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale.
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==Citazioni su Hannah Arendt==
*Formulando la sua tesi sull'apatia politica delle masse [[Fascismo|fasciste]] Arendt a sua volta sembrerebbe aver dimenticato di dar conto delle masse prone al totalitarismo di tipo [[stalin]]iano.<br>Ma anche a voler respingere questa parte del discorso di Arendt, non mi pare che l'ossatura della sua teoria ne venga inficiata. Piuttosto, va sottolineato come ella teorizzi la rottura o l'assenza di legami sociali come pre-condizione per l'esistenza della massa. ([[Massimo Corsale]])
*"Che all'origine della esclusione del fascismo dalla categoria del totalitarismo, vi sia sostanzialmente una carenza di conoscenza della realtà storica, lo dimostra il caso di Hannah Arendt. Nel suo libro sulle origini del totalitarismo, pubblicato nel 1951, essa affermava perentoriamente che fino al 1938, il fascismo non fu totalitario ma fu soltanto una ordinaria dittatura nazionalista sorta dalla crisi di una democrazia di partiti. [...] In realtà, il giudizio di Arendt si basava su una scarsa conoscenza di quello che il fascismo era stato, come dimostra la mancanza di dati storici concreti nella sua riflessione sul fascismo e la totale assenza di riferimenti bibliografici alle opere storiche sul fascismo e sul totalitarismo fascista, allora disponibili, anche in lingua inglese, come per esempio gli scritti di [[Luigi Sturzo"]]. ([[Emilio Gentile, "Fascismo, storia e interpretazione", Laterza, 2002, p. 64]])
 
*"Che all'origine della esclusione del fascismo dalla categoria del totalitarismo, vi sia sostanzialmente una carenza di conoscenza della realtà storica, lo dimostra il caso di Hannah Arendt. Nel suo libro sulle origini del totalitarismo, pubblicato nel 1951, essa affermava perentoriamente che fino al 1938, il fascismo non fu totalitario ma fu soltanto una ordinaria dittatura nazionalista sorta dalla crisi di una democrazia di partiti. [...] In realtà, il giudizio di Arendt si basava su una scarsa conoscenza di quello che il fascismo era stato, come dimostra la mancanza di dati storici concreti nella sua riflessione sul fascismo e la totale assenza di riferimenti bibliografici alle opere storiche sul fascismo e sul totalitarismo fascista, allora disponibili, anche in lingua inglese, come per esempio gli scritti di Luigi Sturzo" (Emilio Gentile, "Fascismo, storia e interpretazione", Laterza, 2002, p. 64)
 
==Note==
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*Hannah Arendt, ''Tra passato e futuro'', traduzione di Tania Gargiulo, Garzanti, Milano, 1991.
 
== Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Le origini del totalitarismo||(1951)}}