Augusto Guerriero: differenze tra le versioni

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*Le masse nella storia sono mosse quasi sempre da grandi illusioni, anziché da grandi principi: e quasi sempre si muovono dietro grandi allucinazioni, piuttosto che dietro grandi verità. (da ''Critica Sociale'' del 1-15 giugno 1922).
*[Su '''Mussolini'''] Gli Eroi ahimè! Non sorgono sol perché una moltitudine ne attenda l’evento; piuttosto in quelle ore, quasi sempre, sono i ciarlatani che si fanno avanti. Non soltanto il gelido dispotismo si cela allora dietro la maschera del genio, ma anche la più squallida miseria spirituale.Il supremo linguaggio che il fascismo ha tenuto di fronte alle libere istituzioni o di fronte agli avversari e ai dissenzienti non è nuovo: lo hanno usato tutte le volte che un genio o un avventuriero han voluto ubriacare le moltitudini per farne un loro strumento,hanno tutti irriso e spregiato il Parlamento. La storia si è inchinata quando si trattava di un eroe ma di fronte un arlecchino fattosi demagogo ha pronunciato la sua condanna. Ma, purtroppo se v’ha una giustizia nella storia, essa è ben cieca, e ben raramente accade che a quella stessa generazione; a quella stessa collettività, a quegli stessi uomini che hanno errato, spetti espiare. (Dal ''Mattino'' del 22- 23 ottobre 1924 articolo di terza pagina dal titolo: ''La maschera di Zarathustra'')
*Il giorno in cui l’Unione Sovietica crollasse anche il [[comunismo]] mondiale crollerebbe. (da ''Il Mondo'', 28 maggio 1949).
*Forse l’[[onestà]] è tutta un pregiudizio, ma io tengo a questi pregiudizi. …. (da ''Augusto Guerriero (Ricciardetto) '' di Claudio Taccucci pag.47)
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*Il vero interesse dei giovani è di studiare bene e imparare molto e bene nel più breve tempo possibile. Interesse modesto, interesse piccolo borghese, ma serio, soprattutto per gli studenti poveri, che devono far presto a guadagnarsi da vivere. (da ''Augusto Guerriero (Ricciardetto) '' di Claudio Taccucci pag.141).
*La [[politica]] è l’arte del possibile. È una sentenza usata e abusata, ma sempre vera. Segna la linea di distinzione fra l’uomo di Stato e l’avventuriero, fra il rivoluzionario e il visionario.Guevara voleva fare la rivoluzione in tre continenti senza uomini. (idem c.s. pag. 142)
* [[Sul '''Moralismo]'''] Per farsi beffa della giustizia non basta aggiungere un “ismo” (idem c.s. pag. 176)
*Lo scandalo non è solo di chi lo fa, ma è anche di chi, potendo impedire che si rubi, non lo impedisce; di chi, potendo punire chi ha rubato, non lo punisce. (idem c.s.)
*Ora, una volta costituito un ordinamento giuridico, sembra che la [[libertà]] consista non più nell’ampiezza della sfera che quel limite lascia all’individuo ma nella certezza di quel limite; nella certezza del diritto comune. La certezza che ciascuno abbia, di non dover obbedienza ad altri che alle leggi e alle autorità costituite secondo le leggi, di non dovere altre prestazioni, oltre quelle prescritte dalle leggi, di non dover incorrere ad altre pene, oltre quelle previste dalle leggi; è questa la vera libertà. Concetto non filosofico, ma di semplice diritto positivo, e che può sembrare “filisteo”, e che, tuttavia, è la sola base sicura di un ordinato vivere civile. (da ''Omnibus'' 13 giugno 1937).