Umberto Eco: differenze tra le versioni

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*Un esempio deteriore di impiego gratuito di stilemi ex-colti è dato dalla prosa del cronista sportivo [[Gianni Brera]], che rappresenta un esempio di "[[Carlo Emilio Gadda|gaddismo spiegato al popolo]]", là dove il "popolo" avrebbe bisogno solo di un linguaggio appropriato alla materia trattata. (da ''Apocalittici e integrati'')<ref>Sintetizzata in «Brera è Gadda spiegato al popolo» ([[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 42, ISBN 88-8598-826-2), tale etichetta irritò non poco Brera: «Umberto smemora, e parla di Gadda spiegato al popolo» (Gianni Brera, ''L'arcimatto. 1960-1966'', Dalai editore, 1993); e ancora, su Gadda: «Lo detesto. È anche lui uno scapigliato che non racconta nulla, fa degli arpeggi da cui non escono melodie. Butirro! Ma andiamo... Nel Pasticciaccio fa due pagine sulla cagata della gallina o sul peto di un carabiniere che si china per vedere una moto. È un insieme di bozzetti. Il signor Eco Umberto, prima di diventare un grande botanico, era un professore pieno di spocchia che pretendeva di giudicare i miei articoli di sette o otto cartelle scritti in un'ora e mezzo. Diceva che ero un Gadda spiegato al popolo: non teneva conto che il giro mentale era diverso» (dall'intervista di Paolo Di Stefano, ''Brera, le parole in campo'', ''Corriere della Sera'', 10 giugno 1992, p. 8).</ref>
*Vedevo il [[volto]] di un [[uomo]] esposto alla gogna, spiato in ogni piega del labbro, esposto al ludibrio di milioni di spettatori. Questo tipo di gogna vale un ergastolo. (da ''La Bustina di Minerva''; citato ne ''la Repubblica'', 8 febbraio 2008)
*Una dose di vittimismo è indispensabile per non galvanizzare gli avversari. [[Beppe Grillo|Grillo]] ha fatto una campagna da vincente, ma è riuscito a dare l'impressione che lo escludessero dalla tv e dovesse rifugiarsi nelle piazze - e così ha riempito i teleschermi prendendo le parti delle vittime del sistema. Ma sapevano piangere [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], che presentava i lavoratori come tenuti fuori dalla stanza dei bottoni dalla reazione in agguato; [[Marco Pannella|Pannella]] che, lamentandosi sempre che i media ignorassero i radicali, riusciva a monopolizzare l'attenzione costante di giornali e televisioni; [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], che si è sempre presentato come perseguitato dai giornali, dai poteri forti e dalla magistratura, e quando era al potere si lamentava che non lo lasciassero lavorare e gli remassero contro. È dunque fondamentale il principio del "[[chiagne e fotti]]", ovvero, per non esprimerci in modo troppo volgare, quello del "keep a low profile", tieni sempre un "profilo basso". (durante la campagna elettorale per le elezioni politiche italiane del 2013, da: [http://espresso.repubblica.it/dettaglio/consiglio-al-pd-vola-bassissimo/2202020/18 ''Consiglio al Pd: vola bassissimo''], ''l'Espresso'', 14 marzo 2013)
*Voglio [...] parlare della mia [[morte]], e ammetterete che in questo caso ho qualche diritto all'esternazione. (da [http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5.html ''Perché ho il diritto di scegliere la mia morte''], ''la Repubblica'', 12 febbraio 2009)
*[[Wikipedia]] ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. [...] La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della [[beffa]], per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto. (da ''Come copiare da Internet'', ''L'espresso'', 16 gennaio 2006)