Marco Pratellesi: differenze tra le versioni

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* Cari genitori, non preoccupatevi se i vostri bambini trascorrono una buona parte del loro tempo davanti a un [[computer]] navigando su Internet: stanno imparando, sperimentando la realtà con la quale dovranno misurarsi nella [[vita]]. Una generazione fa c'erano i fumetti (non sempre edificanti), la [[televisione]] (pure), la strada (idem). Tutti, chi più chi meno, ci abbiamo passato le giornate. E il risultato non è stato poi così male. Oggi, la rete è il luogo in cui le nuove generazioni fanno [[esperienza]], stringono e mantengono [[amicizia|amicizie]] (anche lontane), ascoltano e scaricano [[musica]], creano blog o immagini in grafica, studiano. (da [http://archiviostorico.corriere.it/2006/aprile/06/rete_esperienza_aiuta_crescere_co_7_060406031.shtml ''La rete è esperienza. E aiuta a crescere''], ''Corriere della sera'', 6 aprile 2006)
* Il [[telefono cellulare|telefonino]] sta diventando un'espansione della nostra [[memoria]]: conserva ricordi, numeri, appuntamenti, immagini. Presto ci ricorderà anche se siamo stati vaccinati contro il morbillo o se abbiamo preso la pillola. Quando diventerà anche un sistema di pagamento conserverà i nostri dati fiscali e la traccia delle transazioni. Praticamente saprà tutto di noi. Sarà lo scrigno della nostra privacy. Perderlo sarà come perdere una parte di noi, del nostro passato e del nostro futuro. Senza cellulare saremo persi. (da [http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/12/Tutto_noi_oggetto_co_9_080512029.shtml ''Tutto di noi in un oggetto''], ''Corriere della sera'', 12 maggio 2008)
* Andavamo al Mit. I più fortunati volavano a [[Boston]] per seguire corsi, condividere progetti e visioni del futuro, lavorare gomito a gomito con le più fertili menti del mondo. Essere stati al Mit era, ed è, una medaglia da esibire con [[orgoglio]]. Adesso il vecchio continente vuole il suo Eit (European Institute of Technology) per recuperare il gap nella ricerca con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e con l'emergente area orientale: [[Giappone]], [[India]], [[Cina]]. È la strada giusta? Sì, a due condizioni: 1) che l'Eit sappia sviluppare innovazione a stretto contatto con le imprese; 2) che il polo tecnologico sappia riportare in Europa i cervelli emigrati altrove e le migliori teste disponibili sul mercato globale. Allora potremo dire con orgoglio: andiamo all'Eit. (da [http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/30/orgoglio_restare_qui_co_9_080530129.shtml ''L'orgoglio di restare qui''], ''Corriere della sera'', 30 maggio 2008)
* Un pc può fare molte cose insieme. Gli umani ci stanno provando. Si chiama "multitasking". È il tentativo di adattare il cervello umano alla macchina e non viceversa. Fra qualche anno, con ogni probabilità, scopriremo che questa net-dipendenza da "always on", sempre connessi, avrà comportato mutazioni antropologiche esercitando una "pressione selettiva" di tipo darwininano. Insomma, se non scoppieremo prima per manifesta incapacità di competere con le macchine (o se da esse non saremo sostituiti) la specie umana sarà diversa. [...] Il tecnostress da "connessione continua" e relativo multitasking (il tentativo di fare più cose insieme) cominciano a diventare un problema anche per le aziende. I ritmi veloci abbinati ai grandi carichi di impegni e all'uso massiccio di tecnologie nell'impresa moderna possono produrre come risultato un calo della [[concentrazione]] e quindi dell'efficacia lavorativa con conseguente danno economico. (da [http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/Sta_per_nascere_homo_informaticus_co_9_080608079.shtml ''Sta per nascere l'homo informaticus''], ''Corriere della sera'', 8 giugno 2008)