Alessandro D'Avenia: differenze tra le versioni

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* C'è una fragilità insita nell'essere adolescenti che è la ricchezza di questa età: per la prima volta si percepisce la propria unicità, che nel contempo si ha una paura matta di non riuscire a realizzare. Vedo più fragilità perché il tessuto sociale oggi è più sfilacciato: la famiglia è più debole, e la crisi sta togliendo, prima ancora che uno stile di vita forse al di sopra delle nostre possibilità, l'immagine stessa del futuro. Noi siamo animali simbolici, ma se non riusciamo a immaginarci il futuro nell'età stessa in cui i simboli sono fatti per essere eccessivi, è chiaro che ci abituiamo a simboli disperanti, che generano personalità narcisistiche o autolesionistiche. <ref name=sette>Da ''Racconto i ragazzi senza stereotipi'', ''Sette'', 17 agosto 2012.</ref>
* Se i simboli della felicità sono quelli del successo e della perfezione, nell'età in cui cominci a concepire il tuo progetto di felicità ti senti subito schiacciato. Invece io voglio riscoprire quello stile veramente occidentale di educazione che ci ha insegnato [[Socrate]]: conoscerci con le nostre luci e ombre. Ma oggi sembra che debbano esserci solo le luci: quelle irreali del Photoshop. La nostra unicità invece passa per i nostri limiti.<ref name=sette/>
* Il libro preferito di un ragazzo è il suo germe di destino da compiere. Conoscere quello di ogni alunno è semplice, possibile e necessario.<ref>{{cita web|url=https://twitter.com/Prof2punto0/status/324163689613762561|titolo=@Prof2punto0|accesso=16 aprile 2012}}</ref>
 
== ''Bianca come il latte, rossa come il sangue'' ==