Ida Magli: differenze tra le versioni

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*Ho passato una vita a difendere le [[Donna|donne]], ma che delusione. Purtroppo debbo constatare che non pensano. Che non sanno fare politica. Che non sono capaci di farsi venire un'idea nuova... (citato in Marisa Fumagalli, [http://archiviostorico.corriere.it/1995/giugno/05/femminismo_inutile__co_0_95060511485.shtml ''"È femminismo inutile"''], ''Corriere della sera'', 5 giugno 1995, p. 13)
*Il [[cristianesimo]], costituendosi con tutte le strutture del sacro, fin dal primo momento della morte di Gesù, non ha in nessun modo messo in atto quello che lui aveva proposto. (da ''Gesù di Nazareth'', Rizzoli, 2004)
*L'[[AIDS|Aids]], dunque, che cos'è se non una costruzione sociale? È una malattia che si contrae soltanto per contatto diretto con sangue infetto. Diretto significa: sangue con virus. Sui trecento malati di Aids, ci sono 11 (undici) casi di persone che sono state sottoposte a trasfusione. Tutti gli altri sono omosessuali di sesso maschile (che possono essere bisessuali e soltanto in questo caso e sempre che abbiano rapporti che causino lacerazioni possono contagiare un partner femminile); omosessuali che sono anche tossicodipendenti, sempre di sesso maschile.<ref name=aids>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/02/07/ma-aids-non-la-peste.html Ma l'AIDS non è la peste]'', ''la Repubblica'', 7 febbraio 1987.</ref>
*L'Europa in cui siamo costretti a vivere è un'Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni. (da ''La Padania'', 20 febbraio 2001)
*L'[[uomo]] cerca di conoscere sempre meglio le leggi della [[natura]] e tutto quello che fa non è mai contro, anche quando si parla della vittoria dell'uomo sulla natura. (da ''Il Giornale'', 28 dicembre 2002)
*Non esiste nessun caso di infezione da paziente a medico o a infermiere, e viceversa. Ma la paura coinvolge tutti: medici, infermieri, giornalisti, operatori sociali di qualsiasi genere. Dunque un fattore sociale sommerso predispone all'allucinazione: la sessualità, che nel caso specifico è comunque percepita come trasgressiva e che suscita o ripugnanza o sensi di colpa abnormi. Il fatto che l'[[AIDS|Aids]] sia stato equiparato alla [[peste]] ne è un sicuro indizio. L'Aids non ha nulla a che fare con la peste, sia perché il contagio è soltanto diretto e attraverso il sangue sia perché i numeri non sono minimamente confrontabili. Ma nessuno chiama l'Aids come la nuova [[sifilide]], perché la gestione della sessualità è fatta al maschile, e la sifilide non è mai stata oggetto libero di discorso. Basti una prova.<ref name=aids/>
*Per i governanti del nostro tempo diventa sempre più difficile passare alla [[storia]]. Non si possono conquistare imperi; non si può andare in battaglia per la salvezza del proprio Dio; non si possono liberare gli schiavi; non si possono scoprire nuovi mondi. (da ''Il Giornale'', 17 agosto 2000)
*Prima deduzione: è falso etichettare l'[[AIDS|Aids]] come la nuova peste, la malattia che non perdona, la malattia terribile. SIAMO di fronte ad incidenze mortali non superiori, ed anzi, in alcuni casi inferiori, a quelle del cancro, con la differenza che il cancro è la seconda causa di morte in Italia (circa novantamila in un anno).<ref name=aids/>
*{{NDR|Sull'[[AIDS]]}} Spero che sia ben chiaro: è un fenomeno assolutamente impercettibile, e che non avrebbe di per sé mai potuto raggiungere e colpire, come ha colpito, l'opinione pubblica e gli istituti politici, se non fossero stati convergenti diversi fattori che ora tenterò di analizzare. Rimane, comunque, chiaro un fatto: diffondere notizie, opuscoli (penso con terrore a quello predisposto dal Pci) o informazioni nelle scuole, dove penso si passerà dal nulla dell'educazione sessuale, ai rapporti ano-linguali (espressione simpatica dell'assessorato alla Sanità del Comune di Roma), serve, ormai, soltanto ad accrescere il timore e costituisce un vero pericolo e una aggressione criminosa agli individui.<ref name=aids/>
 
==''Gesù di Nazareth''==
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Come è evidente, tutti i problemi che l'Unione comporta sono problemi antropologici. Soltanto gli economisti, come i dittatori, si dimenticano dell'esistenza degli uomini. Il silenzio di fronte all'Europa degli psicologi, dei sociologi, degli antropologi è impressionante, tanto quanto quello dei poeti, dei musicisti, degli artisti. Ma la responsabilità etica di un antropologo, soprattutto di un antropologo che ha scelto di "osservare" noi, non gli "altri", i "diversi e lontani", è identica a quella dei Fisici di fronte alla scoperta dell'energia nucleare. Nel modo con il quale fino ad oggi è stata propagandata e accettata l'Unione Europea è facilmente riconoscibile l'inerzia di fronte all'invisibilità di ciò che è ovvio.<br/>
Combattere contro l'"ovvio" è una battaglia al tempo stesso assurda, per l'evidenza di ciò che dice, e disperata per la sua inutilità. Gli antropologi sono, nella lunga schiera dei perdenti a causa dell'ovvio, alcuni di quelli che hanno perso di più...
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==