Lietta Tornabuoni: differenze tra le versioni

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'''Lietta Tornabuoni''' (1931 – 2011), critico cinematografico italiano.
 
==Citazioni di Lietta Tornabuoni==
*{{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Solo due ore]]''}}<br/> Bel film d'azione, «Solo due ore» di Richard Donner: ma l'elemento che colpisce di più è [[Bruce Willis]] che, dimagrito, malinconico, con i baffi e un poco di barba, somiglia in modo impressionante al giudice [[Paolo Borsellino|Borsellino]]. Invece è un detective della polizia di New York, malconcio e dal passato tutt'altro che inappuntabile.<ref name=Solodueore>Citato in ''[http://blog.lastampa.it/cmstp/rubriche/stampa.asp?ID_blog=33&ID_articolo=71 Bruce Willis nel marcio della Omicidi]'', ''LaStampa.it'', 31 marzo 2006.</ref>
*{{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Solo due ore]]''}} Drammaticamente ottimo, il film ha un'aria triste: quei poliziotti cinici e assassini, quel detective che dice «Non c'è niente che mi faccia sentir bene», quel delinquente nero stupido e coraggioso, quella città caotica e indifferente formano un mondo brutto molto interessante.<ref name=Solodueore />
 
* {{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Matrix]]''}}<br/> Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite. (da ''Matrix. Il gioco della violenza'', ''La Stampa'', 7 maggio 1999, p. 31)
* {{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Fascisti su Marte]]''}}<br/> Il regista-protagonista, come sempre, è straordinariamente divertente: certi suoi sguardi loschi o traversi, certa sua imperiosità dittatoriale, certi suoi improvvisi smarrimenti, sono fantastici, almeno quanto la creatività e la comicità dell'ideazione.<ref>Citato in [http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=63864 mymovies.it], 3 novembre 2006</ref>
 
* {{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[2001: Odissea nello spazio]]''}}<br/> «''2001 – Odissea nello spazio''» di [[Stanley Kubrick]] [...] è il film unico che ha segnato per sempre il cinema di fantascienza, condensandone e fissandone gli universi col suo stile imitato e inimitabile: il candore e la freddezza, la danza degli astri, la posizione del veicolo spaziale nell'oscurità sconfinata del sistema stellare, il modo di muoversi e la vita quotidiana degli astronauti, le porte autochiudentesi, i corridoi rotondi come l'anima di un enorme tubo bianco. L'iconografia fantascientifica non era mai stata così suggestiva e perfetta prima di «2001», né lo sarebbe mai più stata dopo. (da ''Scienza, sacro e ignoto'', ''La Stampa'', 2 marzo 2001, p. 28)
* {{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Fargo]]''}}<br/> Tutto è bello nel film molto riuscito: il rapimento confuso e poi l'abbandono della rapita, buttata sul pavimento come un cane schiacciato sull'autostrada; le esplosioni di violenza, il gangster ferito che cerca di tamponare il sangue con la carta igienica, le uccisioni a colpi di pala in testa, l'avarizia del ricco, le facce dei vinti, lo sguardo affettuoso e spietato dei Coen sulla gente normale.<ref>Citato in [http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=5494 mymovies.it], 22 gennaio 2010.</ref>
 
* {{NDR|Riferendosi al filmSu ''[[Proposta indecente]]''}}<br/> Un film sentimentale sul genere di "''[[Love Story]]''" (e infatti ha già avuto gran successo negli Stati Uniti), basato su uno di quei falsi problemi prediletti dai media (e infatti ha già suscitato in America appassionate discussioni), abilmente realizzato, copiato da altri film, lanciato con una mistificazione pubblicitaria che lo presenta come "scandaloso e torrido": quindi il massimo dell'inautenticità, della manipolazione. (da ''"Proposta indecente" di Lyne, con Redford truccato per ringiovanirlo e la bellissima Demi Moore'', ''La Stampa'', 8 maggio 1993, p. 19)
*{{NDR|Su ''[[Entrapment]]''}} Un Rembrandt rubato a New York, una maschera preziosa, due grattacieli di 84 piani a Kuala Lumpur, un castello in Scozia, e un'isola abbandonata regno di poesia, e vita quotidiana a Londra girata in 16 millimetri con la macchina a mano: si fronteggiano al festival due tipi di cinema, uno ricco, esagerato, avventuroso, high tech, e uno povero realista, toccante.<ref>Citato in ''[//www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0030/articleid,0489_01_1999_0131_0030_6466697/ «Entrapment»: ladri in fuga tra stupidità e divertimento]'', ''La Stampa'', 15 maggio 1999, p.30.</ref>
 
* {{NDR|Riferendosi al film ''[[Fargo]]''}}<br/>Tutto è bello nel film molto riuscito: il rapimento confuso e poi l'abbandono della rapita, buttata sul pavimento come un cane schiacciato sull'autostrada; le esplosioni di violenza, il gangster ferito che cerca di tamponare il sangue con la carta igienica, le uccisioni a colpi di pala in testa, l'avarizia del ricco, le facce dei vinti, lo sguardo affettuoso e spietato dei Coen sulla gente normale.<ref>Citato in [http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=5494 mymovies.it], 22 gennaio 2010.</ref>
 
* {{NDR|Riferendosi al film ''[[Fascisti su Marte]]''}}<br/>Il regista-protagonista, come sempre, è straordinariamente divertente: certi suoi sguardi loschi o traversi, certa sua imperiosità dittatoriale, certi suoi improvvisi smarrimenti, sono fantastici, almeno quanto la creatività e la comicità dell'ideazione.<ref>Citato in [http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=63864 mymovies.it], 3 novembre 2006</ref>
 
==Note==