Viltà: differenze tra le versioni
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Versione delle 20:01, 29 ago 2006
Proverbi italiani
- Più vile è il cuore, più ardita è la lingua.
- L'umiliarsi è da uomo, l'avvilirsi è da bestia.
- Chi troppo scende, con fatica rimonta.
- È facile che un vigliacco tremi.
- Chi porta spada e non l'adopera, ha bisogno di chi lo copra.
- Chi troppo si abbassa, non vuol rispetto.
- Il lupo mangerà, chi pecora si fa.
- A cuor vile, forza non giova.
- Fuggire il nemico vivo, e insultare un morto è viltà.
- Chi si fa crusca, sarà mangiato dai polli.
- Chi asino si fa, ciascuno lo cavalca.
- Chi si abbassa, è calpestato.
- Al vile torna gradito ogni ostacolo.
- Chi striscia davanti ai grandi, merita di essere calpestato.
- A chi manca il cuore, non giova la spada.
- Chi comincia a strisciare, comincia anche a mentire.
- Solo i vili strappano la barba al leone morto.
- La più grande viltà è quella di non far bene quando si può.
- Tra due vili, il vantaggio è di chi prima conosce l'altro.
Bibliografia
- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi (2004), Pan libri. ISBN 8872171903