Giovanni Gentile: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovanni Gentile==
*Agli altri [...] non si può comandare che servendoli. (da ''Discorsi di religione'', Vallecchi)
*Anche la filosofia del [[Giordano Bruno|Bruno]] presupponeva e svolgeva il concetto dell'immanenza del divino nella natura e nell'uomo; e intanto non negava il principio speculativo della teologia cristiana, della trascendenza di Dio. (da ''Giordano Bruno'', Vallecchi, 1925², p. 302)
*Giordano Bruno è la conchiusione logica di tutto il Rinascimento, benché abbia dovuto attendere più di due secoli che fosse apprezzato il suo valore. (da ''Giordano Bruno'', p. 300)
*Gli uomini che ragionano sempre non fanno la [[storia]]. (da ''Il liberalismo di Cavour'', in ''Che cosa è il fascismo'', Vallecchi)
*Il [[Giordano Bruno|suo]] Dio è il Dio del filosofo, la natura di [[Baruch Spinoza|Spinoza]], da lui stesso definita: ''Deus in rebus''. La distinzione dei due lumi, della natura umana e della grazia superinfusa, della ragione e della fede, della filosofia e della teologia era antica; e può dirsi uno dei luoghi comuni della Scolastica. Ma in Bruno, che scalza la trascendenza su cui si fondava quella filosofia medievale che poteva servire la teologia; in [[Galileo Galilei|Galileo]], che distrugge il geocentrismo così congruo con le imperfette idee teistiche e teologiche che il Cristianesimo aveva ereditate dal Vecchio Testamento e dalla filosofia aristotelica, la distinzione acquista valore profondamente diverso; e delle due verità, l'una della ragione e l'altra della fede, Bruno filosofo ne riconosce una sola, la prima. (citato in ''[http://www.paginadelleidee.net/4_filosofia/filosofia5.htm Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento]'', ''Pagina delle idee'')
*Il martirio di Giordano Bruno ha un significato speciale nella storia della cultura, poiché non fu conflitto di coscienze individuali diverse; ma necessaria conseguenza del progresso dello spirito umano, che Bruno impersonò al cadere del Cinquecento, quando si chiudeva col Rinascimento tutta la vecchia storia della civiltà d'Europa: del progresso dello spirito, che giunse in lui ad avvertire per la prima volta, e quindi a sorpassare, la contraddizione, che fin dal Medio Evo lo dilaniava, tra sé e sé medesimo: tra spirito che crede, e professa di non intendere, e spirito che intende, e professa di intendere, cioè farsi da sé la verità sua. (citato in ''[http://www.paginadelleidee.net/4_filosofia/filosofia5.htm Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento]'', ''Pagina delle idee'')
*La [[scuola]] dev'essere laica, perché di sua natura essa è laica. [...] Un insegnamento laico nella scuola elementare è un assurdo: soltanto la scuola media, aperta alla filosofia, può aspirare a quella piú alta laicità. [...] Dove il concetto non può entrare, perché suppone un'attitudine filosofica che non è del popolo e non è dei bambini, il mito è tutta la verità. Stia il popolo-bambino contento a un insegnamento esoterico. Lo spirito di verità verrà dopo, con gli anni, se potrà venire. [...] L'istruzione morale della scuola elementare dovrebbe (o dovrà essere) schiettamente religiosa e, se o in quanto cattolica, affidata alla Chiesa. (discorso al Congresso nazionale della Fnism, Federazione nazionale insegnanti scuole medie, 1907, da ''Scuola e filosofia'', R. Sandron, 1908; citato in Mario A. Manacorda, ''Scuola pubblica o privata?'', Editori Riuniti, Roma, 1999, p. 36)
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*Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere. (da ''Frammenti di estetica e letteratura'', R. Carabba, 1920; citato in [[George Steiner]], ''After Babel'', Oxford University Press, New York e Londra 1975, p. 251)
*Unico, vero, concreto, completo maestro dell'uomo è lo Spirito universale. (citato in [[Sergei Hessen]], ''Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia'', Armando Armando Editore, Roma 1962)
 
==''Giordano Bruno''==
*Anche la filosofia del [[Giordano Bruno|Bruno]] presupponeva e svolgeva il concetto dell'immanenza del divino nella natura e nell'uomo; e intanto non negava il principio speculativo della teologia cristiana, della trascendenza di Dio. (da ''Giordano Bruno'', Vallecchi, 1925², p. 302)
*Giordano Bruno è la conchiusione logica di tutto il Rinascimento, benché abbia dovuto attendere più di due secoli che fosse apprezzato il suo valore. (da ''Giordano Bruno'', p. 300)
*Il [[Giordano Bruno|suo]] Dio è il Dio del filosofo, la natura di [[Baruch Spinoza|Spinoza]], da lui stesso definita: ''Deus in rebus''. La distinzione dei due lumi, della natura umana e della grazia superinfusa, della ragione e della fede, della filosofia e della teologia era antica; e può dirsi uno dei luoghi comuni della Scolastica. Ma in Bruno, che scalza la trascendenza su cui si fondava quella filosofia medievale che poteva servire la teologia; in [[Galileo Galilei|Galileo]], che distrugge il geocentrismo così congruo con le imperfette idee teistiche e teologiche che il Cristianesimo aveva ereditate dal Vecchio Testamento e dalla filosofia aristotelica, la distinzione acquista valore profondamente diverso; e delle due verità, l'una della ragione e l'altra della fede, Bruno filosofo ne riconosce una sola, la prima. (citato in ''[http://www.paginadelleidee.net/4_filosofia/filosofia5.htm Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento]'', ''Pagina delle idee'')
 
==''Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia''==
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==Bibliografia==
*Giovanni Gentile, ''Giordano Bruno'', Vallecchi, 1925²
*Giovanni Gentile, ''Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia'', Sansoni, Firenze, 1962.
*''Dizionario delle opere e dei personaggi'', Bompiani, Milano, 2006. ISBN 9-771825-788794
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==