Johann Gottlieb Fichte: differenze tra le versioni
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*Noi agiamo perché conosciamo, ma conosciamo perché siamo destinati ad agire; la ragion pratica è la radice di ogni [[ragione]]. (da ''La missione degli uomini'', 1800)
*È implicito nel concetto stesso dell'[[uomo]] che il fine ultimo debba essere irraggiungibile e la sua via verso di esso infinita. La missione dell'uomo, quindi, non è di raggiungere questo fine, ma egli può e deve avvicinarsi sempre di più a questa meta; or dunque, l'avvicinarsi infinitamente a questa meta è la vera missione dell'uomo in quanto uomo, cioè in quanto essere ragionevole ma finito, in quanto essere sensibile ma libero. (''La missione del dotto'', lezione I, 1794)
==''Introduzione alla vita beata''==
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