Elsa Morante: differenze tra le versioni
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'''Elsa Morante''' (1912 – 1985), scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice italiana.
*Auguri di buon lavoro, caro [[Romano Bilenchi|Bilenchi]], e di scrivere presto qualcosa di così bello come ''La siccità''. Non potrei dirle qualcosa di più bello, perché davvero mi pare difficile. Voglio dire, Lei potrà raccontare molte altre cose, ma in questo libro possiede il senso ideale di come le cose vanno raccontate. Se il mio entusiasmo per questo libro Le potesse venire significato in modo tangibile, Lei si troverebbe addirittura in mezzo a un teatro, fra migliaia di applausi.
*Che il segreto dell'[[arte]] sia qui? ''[[Ricordo|Ricordare]]'' come l'opera si è vista in uno stato di sogno, ridirla come si è vista, cercare soprattutto di ''ricordare''. Ché forse tutto l'inventare è ricordare.
*Chi fugge per [[amore]] non può trovar
*Grande civiltà di [[Napoli]]: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana.<ref name=laltrosud>Citato in ''[http://www.laltrosud.it/HannodettodiNapoli/tabid/66/language/it-IT/Default.aspx www.laltrosud.it]''.</ref>
*[[Napoli]] è tante cose, e molti sono i motivi per cui la si può amare o meno, ma soprattutto Napoli è una grande capitale, ed ha una stupefacente capacità di resistere alla paccottiglia kitsch da cui è oberata, una straordinaria possibilità di essere continuamente altro rispetto agli insopportabili stereotipi che la affliggono.<ref name=laltrosud/>
*Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!
*Una delle possibili definizioni giuste di ''[[scrittore]]'', per me sarebbe addirittura la seguente: ''un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura''.
==''L'isola di Arturo''==
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*Una [[speranza]], a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
*Vivere senza nessun mestiere è la miglior cosa: magari accontentarsi di mangiare pane solo, purché non sia guadagnato.
*Il [[lavoro]] non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una [[fatica]], magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
*E così in eterno ogni perla del mare ricopia la prima perla, e ogni rosa ricopia la prima rosa.
*Ah, è un inferno essere [[amore|amati]] da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.
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*L'[[amore]] vero è così: non ha nessuno scopo e nessuna ragione, e non si sottomette a nessun potere fuorché alla grazia umana.
*A uno non basta la contentezza di essere un valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia. Il giorno che ogni uomo avrà il cuore valoroso e pieno d'onore, come un vero re, tutte le antipatie saranno buttate a mare. E la gente non saprà più che farsene, allora, dei re. Perché ogni uomo, sarà re di se stesso!!<!-- sic -->
*È meglio non viziare troppo il prossimo e mandarlo ogni tanto all'inferno, altrimenti, sarebbe la fine! la<!-- sic --> nostra vita andrebbe avanti pesantemente, come un barcone carico di zavorra, e ci porterebbe a fondo a morire asfissiati...
*Il [[sacrificio]] è la sola, vera perversione umana.
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===Citazioni sull'opera===
*L'isola di Arturo ha ormai cinquantatré anni e nemmeno una ruga: il tempo, quello che invecchia i libri alla moda, sembra non aver sfiorato questo romanzo nutrito di fantasie, sogni e misteri tali da far pensare a un racconto avventuroso d'altra epoca. ([[Antonio Debenedetti]])
*La sola ragione che ho avuta (di cui fossi consapevole) nel mettermi a raccontare la vita di Arturo, è stata (non rida) il mio antico e inguaribile desiderio di essere un ragazzo. (Elsa Morante
{{NDR|Elsa Morante, ''L'isola di Arturo'', Einaudi, Torino, 1982}}
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=== Citazioni ===
*E allora mi sono guardato negli [[occhio|occhi]]. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l'ultimo Altro, anzi l'unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d'amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all'indecenza.
*È strano come l'[[Eternità|ETERNITÀ]] si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.
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===Citazioni===
*Gli [[animale|animali]], come tutti i paria, sono talora ispirati da un genio quasi divino...
*La camera a gas è l'unico punto di carità, nel campo di concentramento.
*La [[Storia]], si capisce, è tutta un'oscenità fino dal principio.
*Si sa che la fabbrica dei [[sogno|sogni]] spesso interra le sue fondamenta fra i tritumi della veglia o del passato.
{{NDR|Elsa Morante, ''La Storia'', Einaudi, 1974}}
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*Insieme a [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], progettammo all'epoca un film da ''La serata a Colono'', il capolavoro della Morante, vertice della poesia italiana del Novecento. Sorbendo il tè nel suo attico al centro, Elsa ci sollecitava a realizzarlo, ritenendoci gli unici in grado di farlo. Testimone allora Carlo Cecchi, che fu vicino alla Morante nei giorni estremi del coma. Ricoverata in questa clinica da quattro soldi, senza più l'uso delle gambe, in miseria, dimenticata da tutti. Aveva rifiutato anche il televisore. Voleva restare lucida sino in fondo. Non so bene se e cosa [[Alberto Moravia|Moravia]] abbia fatto per Elsa. L'unica cosa che ho sempre rinfacciato ad Alberto è di non aver saputo impedire quello scempio vano delle collette pubbliche e degli appelli umanitari nei giornali. ([[Carmelo Bene]])
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<references/>
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* ''[[Accattone]]'' (1961)
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===Opere===
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