Danilo Mainardi: differenze tra le versioni

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==''Dalla parte degli animali''==
*I [[Pipistrello|pipistrelli]] sono particolarmente «sgradevoli». L'ala è flaccida, il corpo è sgraziato, il muso è affollato di peculiari «mostruosità», quali appendici nasali fogliacee e membranose, padiglioni auricolari presentanti arricciature, ripiegamenti, smisuratezze e modanature. Eppure queste singolari mostruosità partecipano, come casse di risonanza, come trasmettitori direzionali, come ricevitori, per ottenere le informazioni essenziali per il crearsi di quella raffigurazione ultrasonora del mondo che è la loro immagine del mondo. Sì, i pipistrelli non sono rondini, loro vanno capiti colla ragione, colla conoscenza. (p. 7)
*L'[[asino]] non è meno nobile del cavallo. Ma che significa poi nobile? Che significa bello?<br />Facendo l'etologo, studiando gli animali, ho scoperto altre bellezze, altre nobiltà. Ho scoperto la bellezza degli adattamenti. Non c'è animale, se conosciuto, che non sia bello. (p. 8)
*Molto significa, per me, comprensione e rispetto per ogni forma di vita. Noi, noi umani, che colla nostra evoluzione culturale abbiamo modificato, spesso sconvolto, il mondo, noi umani abbiamo speciali doveri. E forse speciali piaceri. Sarebbe amabile coincidenza la compenetrazione degli uni cogli altri. Il piacere del rispetto, il piacere della protezione. Il piacere della conoscenza. E vi assicuro: non sarebbe soltanto una cosa bella vista «dalla parte degli animali». Perché la parte degli animali è la nostra parte. (p. 8)
*Il [[rosso]] «stacca», il rosso attrae. Il rosso, in definitiva, è quanto di meglio, per comunicare visivamente. Del resto non è forse rosso il segnale del semaforo che ci impone il più importante tra i messaggi che convoglia? (pp. 15-16)
*La [[cultura]] nasce dalla biologia e [...] di essa, comunque, fa parte. (p. 62)
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*Il [[visone]] è un po' come una lontra, un animale che ama l'acqua, che presso questa preferenzialmente vive. Dal Canada più nordico fino laggiù nell'estrema torrida Florida è possibile trovarlo, e sempre lungo torrenti, fiumi e laghi, dove le rive offrono nascondigli tra la vegetazione rigogliosa. Il visone è animale solitario, ma non asociale. Non parla molto, potrei dire, ma molto scrive. (pp. 88-89)
*È la forza della [[vita]]: in ogni [[cambiamento]] c'è chi soffre e chi gode, chi si estingue e chi invece lussureggia. (p. 105)
*Il [[gatto]] domestico [...] è davvero capace di affettività. Solo che il suo linguaggio è un po' raffazzonato, è un po' dell'ultima ora. Lui non parla chiaro come il cane. Anche per questo, forse, è così misteriosamente affascinante. (p. 180)
*Il toro, ho spesso letto, è simbolo della forza bruta e irriflessa. E allora (secondo l'antica mentalità delle [[Corrida|corride]]) giù, torturiamolo, irridiamolo facendogli incornare uno straccio sempre sfuggente. Infine ammazziamolo. Così combatteremo, vinceremo quella forza bruta che è il male, il demonio. Ma che ne sa lui, il toro, dei nostri simboli e delle nostre simbologie? E così, per soddisfare questa umana capacità di fare esercizi simbolici, per stare al gioco sadico di un nostro transfert, ogni toro che entra nell'arena è sottoposto a indicibili sevizie. (p. 206)