Mario Monicelli: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Mario Monicelli==
*Il Neorealismo nel suo filone impegnato conteneva una serietà che non era quella del popolo italiano. Era una cosa finta che nasceva dai reduci della rivista ''Cinema''. C'era [[Giuseppe De Santis|De Santis]] che si impegnava... C'erano i [[Luchino Visconti|luchinisti]] che si impegnavano molto, facendo anche delle cose egregie. Ma l'Italia non era così. Né erano così i contadini e gli operai che loro mettevano in scena. Non ci si riconosceva nessuno, se non una piccolissima cerchia di malati del cinema. (citato in ''Duellanti'', n. 67, gennaio-febbraio 2011, pp. 82-83)
*La [[speranza]] è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda. (dall'intervista a ''Raiperunanotte'', 25 marzo 2010)
*Le grandi domande esistenziali non mi interessano. Chi siamo e dove andiamo sono cose su cui non mi sono mai soffermato. Quelle bischerate là servono solo ad alimentare l'angoscia. (dall'intervista di Simonetta Robiony, ''Monicelli tutto lavoro'', ''La Stampa'', 18 marzo 1994, p. 23)
*Non avevo mai girato documentari e in un certo senso non ho girato nemmeno questo. C'erano con me un operatore, un fonico... e il vero autore dei documentari è sempre il montatore: in questo caso [[Valentina Romano]]. (citato ne ''l'Unità'', 31 agosto 2008)