Ronald Laing: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Ronald Laing==
*Laing ha del tutto ragione di definire il processo schizo come un viaggio iniziatico, un'esperienza trascendentale della perdita dell'Io che fa dire a un soggetto: «Ero in qualche modo giunto al presente a partire dalla forma piú primitiva della vita» (il corpo senza organi) «guardavo, no, piuttosto sentivo davanti a me un viaggio spaventoso». (''[[L'Anti-Edipo]]'')
* Laing fu profondamente disilluso verso la chiusura mentale e le vedute dogmatiche della maggioranza degli analisti con il loro spezzante atteggiamento verso gli psicotici. I freudiani e kleiniani di Londra, da parte loro, negavano credito a Laing per aver commesso il peccato cardinale di prendere sul serio la nozione di ''[[w:Metanoia|metanoia]]'' di [[Carl Gustav Jung|Jung]]. Non era ancora evidente nel 1960, allorché pubblicò ''L'Io diviso'', ma lo divenne molto chiaramente ne ''La politica dell'esperienza'', pubblicata nel 1967.<ref name="Burston">{{cita libroweb|nome=Daniel |cognome=Burston | titolo=R. D. Laing and The Politics of Diagnosis|editore=Janus Head| data=primavera 2001| anno=2001| url=http://www.janushead.org/4-1/burstonpol.cfm| lingua=en| accesso=04 gennaio 2013}}</ref>
 
* Nel 1970, stufo delle luci della ribalta, Laing partì per l'India e Ceylon, dove studiò meditazione<!-- mediation in en -- forse un errore ?//--> buddista e Yoga Shiviite per 18 mesi. Ritornò cambiato da questa esperienza. Diversamente da come era prima, più irascibile, radicale, il nuovo R.D. Laing adesso raccomanda un tipo di garbata austerità buddista come il migliore cammino verso la liberazione, esprimendo un grande scetticismo in merito ai vecchi metodi e agende. Inoltre, non condanna più il nucleo familiare o il trattamento con sostanze psicotrope, in casi estremi, purché queste siano prese volontariamente e con il consenso informato del paziente. Rimase categoricamente contrario all'elettroshock e al trattamento psichiatrico obbligatorio e con fervore si diede a esplorare alternative alla psichiatria. Ma adesso egli rifiuta l'etichetta di "anti-psichiatra" che altri gli hanno cucita addosso, facendo molti atti di riconciliazione verso i suoi colleghi psichiatri dai quali era diviso.<ref name="Burston" />