Régine Pernoud: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Ogni volta che si evoca un [[santi|santo]], viene in mente il nome di un capolavoro; eppure quale fu la loro ambizione? Rispondere all'amore di Dio, amare il prossimo come se stessi - ciò presuppone che si siano anche amati umilmente, così come li aveva fatti Dio; e che, al di là di se stessi, abbiano amato come ci ha amato Cristo. In fin dei conti, lasciando che Egli agisse in loro, persone di tutte le razze e di tutte le lingue, hanno lasciato, nel nostro mondo, una scia di assoluta bellezza.
 
==''Testimoni della luce''==
* Anche il lavoro dello storico potrebbe essere inteso in questo modo: cercar di diventare il miglior canale possibile affinché la luce dei personaggi e degli avvenimenti possa diffondersi.
*Il vero artista è umile davanti alla propria opera; quel conta è ciò che essa cerca di rivelare.
*Sono persuasa che, quando vedremo Dio, la sua infinita bellezza oscurerà tutto il resto.
 
==Bibliografia==
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*Régine Pernoud, ''I Santi nel Medioevo'', traduzione di Anna Marietti, Rizzoli, Milano 1986.
*Régine Pernoud, ''La spiritualità di Giovanna d'Arco'', traduzione di Giorgio Cavalli, Jaca Book, Milano, 1998. ISBN 88-16-40480-9
*Régine Pernoud, ''Testimoni della luce'', pensieri raccolti e presentati da Laetitia de Traversay, prefazione di Blandine de Dinechin, edizione italiana a cura e con postfazione di Marco Respinti, Gribaudi, Milano 1998
 
==Altri progetti==