Giovanni Arpino: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovanni Arpino==
*''Cara Signora, mi tolgo il cappello <br /> il suo nome è una stella nella curva del cielo <br /> il suo nome rimbomba della terra alla luna. <br /> Mi vesto a festa, lancio i coriandoli <br /> il suo nome è un nome <br /> che si legge anche Torino. <br /> Il suo nome è una montagna <br /> di tanti scudetti, <br /> agli altri la manfrina, una lacrima, un peto. <br /> Il suo nome è il migliore, il suo nome è il più forte. <br />Tu dici: sono gob. E gli altri: sono morto. <br /> Il suo nome si allunga, <br /> si contorce in un lamento <br /> ma resta l'idea in tutte le genti. <br /> Si restringe, si allunga, fa eco rotondo <br /> che perda che vinca tra i primi del mondo. <br /> Juventus, gridano, <br /> o Goba o Madama, <br /> sei forte, sei cattiva, fai girare le scatole. <br /> Ma un'altra non c'è <br /> e nessuno è stanco <br /> di soffrire e cantare il tuo nero e il tuo bianco.''<br /> (da ''Madama Juve'', poema dedicato alla [[Juventus Football Club]]; citato in dialetto piemontese in ''Opere'' <ref>Giovanni Arpino, Giorgio Bàrberi Squarotti, Massimo Romano. ''Opere''. Rusconi, 1992 (p. 630). ISBN 88-1806-084-8.</ref> e in [[lingua italiana]] in ''Stile e stiletto. La Juventus di Arpino'' <ref>Bruno Quaranta. ''Stile e stiletto. La Juventus di Arpino''. Limina, 1997. ISBN 88-8671-330-4.</ref>)
*Già [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|Blok]] aveva intravisto nel progresso della [[civiltà]], nell'idolatria della macchina e del ferro la minaccia di una America russa, ove l'età «ferrosa» avrebbe soffocato la dolce Russia di legno, cara a [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Serghej]].<ref>Giovanni Arpino, ''Serghej A. Esenin, l'estremo cantore dell'antica Russia di fronte alla rivoluzione'', Marsilio, 1997.</ref>
*JUVE, JUVE La vecchia signora, la madama, la signora omicidi, Juve primo amore, la fidanzata d'Italia, l'ambasciatrice d'Italia, il miglior «sponsor» per Torino e l'entità piemontese: sono soltanto i più noti nomignoli e definizioni che hanno etichettato il Football Club Juventus, una realtà sportiva, sociale e umana di ormai quasi centenaria storia, una «identità» di stile e di opere che non trova riscontri nella Penisola <ref>Giovanni Arpino, Rolando Damiani. ''Opere scelte''. Mondadori, [edizione del] 2005 (p. 1683). ISBN 88-0452-643-2.</ref>.
*Mille società sportive, piccole e grandi, si cancellano a vicenda perché il loro modo di essere era dilettantesco fin dalle origini, viveva d' emotività, di risultati, di traguardi miracolosamente raggiunti, di sfide occasionali. La Juventus: mai. Gioca nel tempo. Il suo "valore" non è in un titolo in più o in meno, ma nella durata <ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2003/maggio/12/JUVENTUS_UMBERTO_ga_0_0305122154.shtml La Juventus di Umberto] – ''www.gazetta.it''; 12 maggio 2003.</ref>.
*Non avessimo bisogno delle [[Donna|donne]] saremmo tutti signori. (da ''La suora giovane'', Mondadori)
*Se non avrai [[nemico|nemici]] significherà che hai sbagliato tutto. (da ''Azzurro tenebra'')
*''Cara Signora, mi tolgo il cappello <br /> il suo nome è una stella nella curva del cielo <br /> il suo nome rimbomba della terra alla luna. <br /> Mi vesto a festa, lancio i coriandoli <br /> il suo nome è un nome <br /> che si legge anche Torino. <br /> Il suo nome è una montagna <br /> di tanti scudetti, <br /> agli altri la manfrina, una lacrima, un peto. <br /> Il suo nome è il migliore, il suo nome è il più forte. <br />Tu dici: sono gob. E gli altri: sono morto. <br /> Il suo nome si allunga, <br /> si contorce in un lamento <br /> ma resta l'idea in tutte le genti. <br /> Si restringe, si allunga, fa eco rotondo <br /> che perda che vinca tra i primi del mondo. <br /> Juventus, gridano, <br /> o Goba o Madama, <br /> sei forte, sei cattiva, fai girare le scatole. <br /> Ma un'altra non c'è <br /> e nessuno è stanco <br /> di soffrire e cantare il tuo nero e il tuo bianco.''<br /> (da ''Madama Juve'', poema dedicato alla [[Juventus Football Club]]; citato in dialetto piemontese in ''Opere'' <ref>Giovanni Arpino, Giorgio Bàrberi Squarotti, Massimo Romano. ''Opere''. Rusconi, 1992 (p. 630). ISBN 88-1806-084-8.</ref> e in [[lingua italiana]] in ''Stile e stiletto. La Juventus di Arpino'' <ref>Bruno Quaranta. ''Stile e stiletto. La Juventus di Arpino''. Limina, 1997. ISBN 88-8671-330-4.</ref>)
*''Russ cume 'l sang <br /> fort cume 'l Barbera <br /> veuj ricurdete adess, me [[Grande Torino|grand Turin]]. <br /> En cui ani 'd sagrin <br /> unica e sula la tua blessa jera.''
:Rosso come il sangue <br /> forte come il Barbera <br /> voglio ricordarti adesso, mio [[grande Torino]]. <br /> In quegli anni di patimenti <br /> unica e sola la tua bellezza era. (da ''Me Grand Turin''; citato in ''Grande Torino per sempre!'')
*[[Valtellina]], Valcamonica, giù fino ai laghi, alla Brianza, a [[Milano]], non sono soltato «luoghi» ma una culla storica in cui moltissimi di noi possono riconoscersi, anche se vengono da lontane regioni e da parlate diverse. Tra le mille Italie che conosciamo, questa è un'[[Italia]] di confine ma anche un «cuore» e un «fiato» che ci assomigliano. (dalla prefazione a ''Immagini & messaggi dalla Valtellina'')
*Mille società sportive, piccole e grandi, si cancellano a vicenda perché il loro modo di essere era dilettantesco fin dalle origini, viveva d' emotività, di risultati, di traguardi miracolosamente raggiunti, di sfide occasionali. La Juventus: mai. Gioca nel tempo. Il suo "valore" non è in un titolo in più o in meno, ma nella durata <ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2003/maggio/12/JUVENTUS_UMBERTO_ga_0_0305122154.shtml La Juventus di Umberto] – ''www.gazetta.it''; 12 maggio 2003.</ref>.
*[...] Quando dici Juventus sei conosciuto da Helsinki a Melbourne, dal Canada al Pakistan. Ed è questa 'identità' che diventa biglietto da visita internazio­nale...<ref>Giovanni Arpino, Giorgio Bàrberi Squarotti, Massimo Romano. ''Opere''. Rusconi, 1992 (p. 1490). ISBN 88-1806-084-8.</ref>
*Se non avrai [[nemico|nemici]] significherà che hai sbagliato tutto. (da ''Azzurro tenebra'')
*JUVE, JUVE La vecchia signora, la madama, la signora omicidi, Juve primo amore, la fidanzata d'Italia, l'ambasciatrice d'Italia, il miglior «sponsor» per Torino e l'entità piemontese: sono soltanto i più noti nomignoli e definizioni che hanno etichettato il Football Club Juventus, una realtà sportiva, sociale e umana di ormai quasi centenaria storia, una «identità» di stile e di opere che non trova riscontri nella Penisola <ref>Giovanni Arpino, Rolando Damiani. ''Opere scelte''. Mondadori, [edizione del] 2005 (p. 1683). ISBN 88-0452-643-2.</ref>.
*[[Valtellina]], Valcamonica, giù fino ai laghi, alla Brianza, a [[Milano]], non sono soltato «luoghi» ma una culla storica in cui moltissimi di noi possono riconoscersi, anche se vengono da lontane regioni e da parlate diverse. Tra le mille Italie che conosciamo, questa è un'[[Italia]] di confine ma anche un «cuore» e un «fiato» che ci assomigliano. (dalla prefazione a ''Immagini & messaggi dalla Valtellina'')
 
===La Juventus e il Torino===