Luigi Settembrini: differenze tra le versioni

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+ 1 sul Candelaio, sfid
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*Ci sono due specie di [[Critica|critiche]], l'una che s'ingegna più di scorgere i difetti, l'altra di rivelar le bellezze. A me piace più la seconda che nasce da amore, e vuol destare amore che è padre dell'arte; mentre l'altra mi pare che somigli a superbia, e sotto colore di cercare la verità distrugge tutto, e lascia l'anima sterile. (da ''Lezioni di letteratura italiana'')
*{{NDR|Il ''[[Giordano Bruno#Candelaio|Candelaio]]''}} Come opera d'arte non è bella, ma è ammirabile per forza d'ingegno.<ref>Da ''Lezioni di letteratura italiana'', vol. II, Napoli, 1886; citato in ''Giudizi critici'', in Giordano Bruno, ''Candelaio'', BUR, Milano, 2002, p. 96. ISBN 88-17-12104-5</ref>
*[...] credo che quel greco Flagizio, lasciando il mare dove per acque stagnanti è un'aria grave e malsana, sia salito sul monte dove ora inalzasi Catanzaro: e vedendo per uno spazio interminato una bellissima varietà di sottoposte colline, dipinte di varii colori dai verdi seminati, dalle vigne, dagli ulivi, e tra queste colline a piedi della città una fertile valle irrigata da molti ruscelli, e che corre per cinque miglia insino al mare; ed il mare che larghissimo si spande dal Capo Colonne presso Cotrone sino alla punta di Stilo; invaghito da tanta stupenda bellezza, abbia chiamato quel monte oros katanderon, che vale sul florido, quasi volesse dire il monte che soprasta le colline e la valle fiorente . Cangiandosi poi l'n in a (mutazione comunissima del dialetto dorico e nei dialetti di tutte le lingue) hassi la parola katandaron, la quale pronunciata colla d, come si pronunzia dai greci moderni, corrisponde limpidamente alla parola Catanzaro. […] Bellissimo adunque è il nome della città di [[Catanzaro]]: ed ella sarà veramente florida se alla bellezza del sito congiungerà un'altra più desiderabile e lodevole bellezza, quella cioè delle buone arti e dei modesti costumi [...]. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*Io non so se Roma pagana gettò più uomini alle belve, che Roma cristiana al rogo. (da ''Lezioni di letteratura italiana'')
*La volontà è più forte dell'intelletto. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*Non è grande [[uomo]] chi sa molto, ma chi ha molto meditato. (da ''Scritti inediti'', a cura di Francesco Torraca, Società Commerciale Libraria, 1909)
*Si deve imparare più a riflettere che a leggere. (da una lettera dal carcere indirizzata a [[Salvatore Morelli]]; citato in [[Salvatore Morelli]], '' La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale'').