Aldo Capitini: differenze tra le versioni

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''Aggiunta religiosa all'opposizione''
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*Quando incontro una persona, e anche un semplice animale, non posso ammettere che poi quell'essere vivente se ne vada nel nulla, muoia e si spenga, prima o poi, come una fiamma. Mi vengono a dire che la realtà è fatta così, ma io non l'accetto. E se guardo meglio, trovo anche altre ragioni per non accettare la realtà così com'è ora, perché non posso approvare che la bestia più grande divori la bestia più piccola, che dappertutto la forza, la potenza, la prepotenza prevalgano: una realtà così fatta non merita di durare. È una realtà provvisoria, insufficiente, e io mi apro a una sua trasformazione profonda, a una sua liberazione dal male nelle forme del peccato, del dolore, della morte. (da ''Scritti filosofici e religiosi'', p. 465)
*Solo il [[fiore]] che lasci sulla pianta è tuo. (da ''Scritti filosofici e religiosi'')
 
==''Aggiunta religiosa all'opposizione''==
*Sarebbe un errore intendere l'amore religioso come accettazione del male; perché anzi esso è lotta instancabile con il male dovunque si trovi. Soltantoché ci sono due modi di lottare: uno che mira a distruggere il [[peccato]] e il peccatore, e l'altro che vuol togliere il peccato, ma non perdendo l'unità e l'amore col peccatore. Per il primo esiste la condanna a morte e l'inferno (che chiude il peccatore nel suo peccato); il secondo, invece, sviluppa un'azione di noncollaborazione col peccato, di solidarietà tra le vittime del peccato stesso (che in senso largo, è anche ciò che si fa contro la libertà e contro la giustizia, contro la pace e il benessere degli altri, contro il possesso da parte di tutti dei mezzi di vita e di sviluppo); e, insieme, distingue dal peccato le persone, che commettono il peccato, che sono possibilità di altro, di bene, di unità con tutti: è fondamentalmente religioso riconoscere che la destinazione di tutti senza eccezione è ritrovarci, malgrado tutto e oltre tutto, sempre più uniti.
*Un religioso non può accettare una società dove ci sia una folla immensa di [[Disoccupazione|disoccupati]], esposti per anni, decenni, l'intera vita, al pericolo di una disintegrazione morale, civile ed anche fisica. E il religioso farà due cose: farà sentire al disoccupato che, pur nel suo stato, egli ha una coscienza, un'intima dignità, un valore di persona; e si adopererà perché tutta la società si muova, costi quel che costi di sacrifici a tutti, perché il disoccupato possa lavorare; e sia davanti ai suoi figli lieto come ogni altro padre.
*Per una nuova vita religiosa, in cui il culto è facoltativo e non essenziale, e in cui l'interiorità è aperta, non si può più essere né re né sfruttatori; e bisogna perciò sentirsi continuamente inquieti, domandandoci se non ci si valga del potere o dei beni in modo privilegiato ed usurpativo. Con questi scrupoli si va più in profondo, ci si prepara a nuove azioni, ci si sente solidali proprio con chi rischia di essere oppresso dal potere o di essere sacrificato dall'economia. Pur tormentandosi, e beneficamente, in ciò, la coscienza ha un punto sereno che è questo: non escludere nessuno dai «tutti» della liberazione, dalla realtà di tutti, che è il [[Regno dei Cieli|regno di Dio]] bene inteso.
*Di giorno in giorno sempre più la [[religione]] può essere chiamata a dire la sua parola; e questo proprio quando le religioni stanno rivedendo i loro punti ed alcune sono in crisi. Forse tra qualche decennio sarà visto chiaramente che le religioni sono in crisi e la religione è in aumento: situazione strana solo in apparenza, perché sono le profonde e creatrici esigenze religiose che aumentano, mentre le tradizioni, i dogmi, le istituzioni, i privilegi e i pregiudizi risultano trascinati dal tempo che consuma le cose del mondo.
 
==''Elementi di un'esperienza religiosa''==
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== Bibliografia ==
*Aldo Capitini, ''Aggiunta religiosa all'opposizione'', Parenti, Firenze, 1958.
*Aldo Capitini, ''Elementi di un'esperienza religiosa'', Laterza, Bari, 1937.
*Aldo Capitini, ''Il potere di tutti'', Editore La Nuova Italia, Firenze.