Valerio Pocar: differenze tra le versioni
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*C'è sempre il dubbio, quando si parla di estensione e applicazione dei [[diritti umani]], se le differenze che si riscontrano fra una situazione e l'altra, fra un Paese e l'altro, abbiano a che fare con la diversità delle culture umane o con l'esercizio della forza. Con gli animali è tutto chiaro: la negazione dei diritti è una questione di forza. Le diversità culturali non c'entrano. I diritti vengono negati per ragione di potere. Voglio dire che l'aspetto politico rilevante per me è la convergenza fra diritti umani e [[Diritti degli animali|diritti animali]]. Sono due aspetti della stessa questione. Quindi tutelare i diritti animali significa anche tutelare i diritti umani, e tutelare i diritti umani significa comprendere anche i diritti animali, altrimenti il discorso è monco.<ref>Citato in Guadagnucci, p. 193.</ref>
*I principi costituzionali più importanti sono il frutto di fenomeni culturali profondi. Se all'articolo 3 della [[Costituzione della Repubblica italiana|nostra Costituzione]] si parla di uguaglianza fra cittadini, senza distinzioni di sesso, di razza, di fede religiosa, è perché a monte ci sono stati il movimento di emancipazione femminile, la lotta al razzismo dopo secoli di schiavismo, l'affermazione della libertà religiosa dopo un'epoca segnata dalle guerre di religione. Altre cose mancano. Penso ad esempio alla discriminazione dovuta all'età. Nella Costituzione non se ne fa cenno perché all'epoca era un discorso prematuro, tant'è che la visione costituzionale della famiglia è piuttosto tradizionale. Poi ci sono stati [[il Sessantotto]] e movimenti sociali che hanno portato alla Convenzione internazionale sui diritti di bambini e bambine
*La [[caccia]] [...] è un fenomeno in chiara flessione: ai giovani non interessa, si sono resi conto che non può essere uno sport e che allevare un fagiano, metterlo in un campo e sparargli è un'idiozia, oltre che una crudeltà. Le leggi sulla caccia sono però ancora intatte, sicuramente arretrate rispetto alla sensibilità più diffusa. Succede perché i politici sovrastimano la forza elettorale dei cacciatori. Li considerano una lobby in grado di muovere molti voti, ma non è più così, se mai lo è stato.<ref>Citato in Guadagnucci, pp. 194-195.</ref>
*Quella [[Animalismo|animalista]] è una rivoluzione. Noi non faremo in tempo a vederla, perché una [[rivoluzione]] non è un evento, una presa del potere, ma un cambiamento profondo che procede per lungo tempo e alla fine arriva in porto. Sono convinto che siamo parte di un movimento destinato a vincere. Perché dico questo? È nella natura dell'idea, che è un'idea vincente perché giusta. Non esistono validi argomenti per negare i diritti degli animali. Abbiamo contro solo la forza della [[tradizione]], che appunto non è un argomento: delle tradizioni è saggio diffidare. Arriverà un momento nel quale le nostre idee saranno così diffuse, anche se non necessariamente maggioritarie, da risultare inarrestabili e i diritti animali cominceranno a entrare nelle Costituzioni, a modificare profondamente la legislazione e i comportamenti collettivi. È successo lo stesso con i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere. È vero che questa non è ancora realizzata e basta guardarsi intorno per verificarlo, ma è altrettanto vero che si è affermato un principio rispetto al quale non è possibile tornare indietro. Accadrà lo stesso per i diritti animali.<ref>Citato in Guadagnucci, p. 203.</ref>
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==Note==
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