La leggenda del pianista sull'oceano: differenze tra le versioni

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*Tratto dal monologo ''[[Alessandro Baricco#Novecento|Novecento]]'' di [[Alessandro Baricco]]
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'''''La leggenda del pianista sull'oceano''''', /film italiano del 1998 con [[Tim Roth]], /regia di [[Giuseppe Tornatore]].
 
== Frasi ==
*Me lo chiedo ancora se ho fatto bene ad abbandonare la sua città galleggiante e non lo dico solo per il lavoro. Il fatto è che un amico come quello, /un amico vero, /non lo incontri più se solo hai deciso di scendere a terra, /se solo vuoi sentire qualcosa di solido sotto i piedi e se poi intorno a te non senti più la musica degli dei. Ma, /come diceva lui, /non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla. ('''Max Tooney''')
*Quando non sai cos'è, /allora è [[jazz]]! ('''Uomo''' a Max Tooney)
*AMERICA! ('''Emigrante''', /vedendo la Statua della Libertà)
*Da una nave si può anche scendere, /ma dall'Oceano... ('''Max Tooney''')
*Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona [[storia]] e qualcuno a cui raccontarla. ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Perché perché perché perché perché... Ho l'impressione che sulla terra sprechiate troppo tempo a chiedervi troppi perché. D'inverno non vedete l'ora che arrivi l'estate. D'estate avete paura che torni l'inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate. ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Santa Rosalia! Miracolo! – Ma quale Santa Rosalia, /la [[Maria|Madonna]] di Lourdes è! La Madonna di Lourdes! ('''La folla degli emigranti''')
*Non vi sto raccontando balle e non sono un matto, /se vi dico che c'è un uomo a bordo del Virginian, /Gesù Cristo, /vuol dire che c'è un uomo a bordo del Virginian!! ('''Max Tooney''')
*Sapeva leggere Novecento, /non i libri. Quelli sono buoni tutti. Sapeva leggere la gente, /i segni che la gente si porta addosso, /posti, /rumori, /odori. La loro terra, /la loro storia, /tutta scritta addosso. Lui leggeva e con cura infinita catalogava, /sistemava, /ordinava in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l'aveva visto mai, /ma erano quasi trent'anni che il mondo passava su quella nave. Ed erano quasi trent'anni che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l'anima. ('''Max Tooney''')
*Ehi, /Conn, /qual è il problema, /non sai andare sull'acqua? ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Quello che mi piace fare di più quando torno a Parigi è piazzarmi sotto la Torre Eiffel al tramonto, /aspettare quelli che si buttano di sotto, /e provare ad individuarne la nazionalità in base all'urlo che lanciano prima di sfracellarsi al suolo. ('''Max Tooney''' legge la frase, /detta da '''Novecento''' al senatore americano Wilson in un'intervista)
*Mio padre una volta mi ha detto di aver sentito la voce del mare. ('''La ragazza padovana''')
*Aveva la faccia di uno che non scherzava, /uno che sapeva benissimo dove stava andando. Era come quando si sedeva al pianoforte e attaccava a suonare: non c'erano dubbi nelle sue mani, /era come se i tasti aspettassero quelle note da sempre. Sembrava che inventasse lì per lì, /ma da qualche parte, /nella sua testa, /quelle note erano scritte da sempre. Adesso so che quel giorno, /Novecento aveva deciso di sedersi davanti alla tastiera della sua vita, /per iniziare a suonare la sua musica più assurda e che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. ('''Max Tooney''')
*Il mare urlava: ''Banda di cornuti, /la vita è una cosa immensa, /avete capito? Immensa.'' ('''Contadino friulano''')
* La voce. La voce è più che un urlo gigantesco, /e ti dice che la vita è una cosa immensa e solo quando glie l'hai sentito dire sai veramente cosa fare per continuare a vivere. Posso rimanere anni qua sopra, /ma il mare non mi dirà mai niente. Invece adesso scendo, /vivo sulla terra per qualche anno, /divento uno normale..come gli altri. Poi un giorno parto, /arrivo su una costa qualsiasi, /alzo gli occhi, /guardo il mare.. e lo ascolterò gridare. ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...<br /> La fine, /per cortesia, /si potrebbe vedere la fine?<br />Era tutto molto bello, /su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, /facevo il mio figurone, /e non avevo dubbi che sarei sceso, /non c'era problema.<br /> Non è quello che vidi che mi fermò, /Max<br />È quello che non vidi.<br />Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.<br />C'era tutto.<br />Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.<br />Tu pensa a un [[pianoforte]]. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, /loro. Tu sei infinito, /e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.<br />Questo a me piace. In questo posso vivere.<br />Ma se io salgo su quella scaletta, /e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, /milioni e miliardi di tasti, /che non finiscono mai, /e questa è la verità, /che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.<br /> Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.<br />Cristo, /ma le vedevi le strade?<br />Anche soltanto le strade, /ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, /come fate voialtri laggiù a sceglierne una.<br /> A scegliere una donna. Una casa, /una terra che sia la vostra, /un paesaggio da guardare, /un modo di morire.<br /> Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, /e quanto ce n'è.<br />Non avete mai paura, /voi, /di finire in mille pezzi solo a pensarla, /quell'enormità, /solo a pensarla? A viverla...<br />Io ci sono nato su questa nave. E vedi, /anche qui il mondo passava, /ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, /ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, /tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.<br />Io ho imparato a vivere in questo modo.<br /> La Terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.<br /> Non scenderò dalla nave.<br />Al massimo, /posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, /io non esisto nemmeno. ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Uno come lui non fa la fine di uno qualsiasi, /non è nel suo stile. ('''Max Tooney''')
*{{NDR|Dopo aver terminato la sua esecuzione di Enduring Movement, /Novecento prende la sigaretta e la appoggia alle corde del pianoforte che, /arroventate, /la accendono e si rivolge e Jelly Roll}} <br/> '''Novecento''': Fumala tu, /io non sono capace.
 
== Dialoghi ==
*'''Novecento bambino''': Che cos'è una mamma, /Danny? <br>'''Danny Boodman''': Una mamma? Beh, /una mamma è un cavallo.<br />'''Novecento bambino''': Un cavallo?<br />'''Danny Boodman''': Un cavallo da corsa. Anzi, /sai che ti dico? Le mamme sono dei purosangue, /i migliori cavalli da corsa del mondo. Se punti su una [[madre|mamma]] vinci sempre.
 
* '''Capitano'''{{NDR|Mentre Novecento, /da piccolo, /è stato ritrovato a suonare il pianoforte in prima classe con eccezionale bravura, /a notte tarda}}: Novecento, /tutto questo è assolutamente contrario al regolamento... <br> '''Novecento bambino''': In culo il regolamento!
 
*'''Novecento''': Dimmi un po', /hai bambini tu? <br />{{NDR|Max, /aggrappato al pianoforte che scivola nella sala da ballo di prima classe durante la tempesta, /scuote la testa}}<br />'''Novecento''': Oh, /merda, /ti rinchiuderanno in un orfanotrofio prima o poi!<br />'''Max''':...È pazzo. {{NDR|Sempre aggrappato al pianoforte che scivola nella sala da ballo di prima classe durante la tempesta, /mentra il lampadario cade e si ferma poco sopra di loro, /urla}} Mamma! <br/>'''Novecento''': {{NDR|Tranquillissimo}} Vedo però che ti intendi di cavalli. <br/>'''Max''': Eh? Solo un po'.
 
*'''Max''': Che cosa hai fatto per tutti questi anni? <br/> '''Novecento''': Ho suonato.
 
*'''Novecento''': Lei è quello che ha inventato il jazz, /vero? <br /> '''Jelly Roll Morton''': Già, /così dicono. E tu sei quello che sa suonare solo se ha l'oceano sotto il culo, /vero? <br /> '''Novecento''': Beh, /questo lo dico io.
 
*{{NDR|Durante il duello tra Jelly Roll Morton e Novecento, /mentre il primo suona}} <br/> '''Novecento''': Ehi, /Max, /dammi una sigaretta. <br/> '''Max''': Tu non stai bene, /te lo dico io! <br/> '''Novecento''': Tu dammi una sigaretta. <br/> '''Max''': Non hai mai fumato! Ma che ti succede? Tu suoneresti meglio di quel coglione anche con una mano sola! Svegliati! <br/> '''Novecento'''{{NDR|Mentre tutti applaudono Jelly Roll, /che ha finito di suonare}}: Allora, /questa sigaretta? <br/> '''Max''': Ci toccherà spalare carbone per almeno cent'anni, /e la sola cosa che sai dire è... <br/> '''Novecento''': Dammi questa ''cazzo'' di sigaretta.
 
*{{NDR|Dopo aver sentito la registrazione}}<br/> '''Novecento''' La mia musica non andrà dove non ci sono io.<br/>'''Discografico''': Abbiamo un contratto. Non può tornare indietro. <br/> '''Novecento''': Io torno sempre indietro.
 
*'''Max''': Finché una serata di primavera, /fra Genova e New York, /proprio in mezzo all'oceano, /cadde il quadro.<br/>'''Venditore''': Come sarebbe a dire "cadde il quadro"?<br />'''Max''': Nonno, /non te lo sei mai chiesto perché cadono i quadri?<br />'''Venditore''': No, /veramente. <br />'''Max''': A me m'ha sempre colpito tutta questa faccenda dei quadri.<br />'''Venditore''': Ma che cazzo c'entra il quadro!<br />'''Max''': C'entra! Perché a Novecento quella famosa notte andò come va per i quadri: stanno su per anni, /e poi senza che accada nulla, /ma nulla dico, /FRAN, /giù, /cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, /nessuno gli fa niente, /però loro a un certo punto FRAN, /cadono lo stesso. Nel più assoluto silenzio con tutto immobile intorno, /non una mosca che vola e loro FRAN! Non c'è una ragione, /perché proprio in quell'istante? Non si sa. FRAN! Cos'è che succede ad un chiodo per farlo decidere che proprio non ne può più? C'ha una anima anche lui, /poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, /il chiodo? Erano incerti sul da farsi, /ne parlavano tutte le sere da anni, /poi hanno deciso un data, /un ora, /un minuto, /un istante preciso? O lo sapevano già dall'inizio, /i due, /era già tutto combinato? "Guarda, /io mollo tutto fra 7 anni". "Per me va bene". "Allora intesi, /per il 13 maggio". "Ok". "A mezzogiorno". "Facciamo a mezzogiorno e tre quarti". "D'accordo, /allora buonanotte". Sette anni dopo, /il 13 maggio, /a mezzogiorno e tre quarti... FRAN! È impossibile da capire, /è una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, /sennò esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, /un mattino, /e scopri che non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi "Io devo andarmene da qui". Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando una sera in mezzo all'oceano Novecento alzò lo sguardo dal piatto, /mi guardò negli occhi e...<br />'''Novecento''': {{NDR|Nel passato}} Domani a New York scenderò da questa nave.<br />'''Max''': {{NDR|Di nuovo al venditore}} FRAN!
 
*'''Novecento''': Devo vedere una cosa laggiù. <br />'''Max''': Cosa?<br />'''Novecento''': Il mare.<br />'''Max''': GULP {{NDR|Rumore prodotto dal boccone che stava mangiando che, /per lo stupore, /va di traverso}}. Il mare?<br />'''Novecento''': Il mare.<br />'''Max''': Mi prendi per il culo? Sono trentadue anni che lo vedi, /il mare.<br />'''Novecento''': Da qui. Io voglio vederlo da là, /non è la stessa cosa.
 
*'''Passeggero napoletano''': A-aa-a-a...<br />'''Altro passeggero''': L'America!!<br />'''Passeggero napoletano''': Mannaggia 'a miseria, /'o vulevo dicere je 'o vulevo dicere, /mannaggia. (''Mannaggia la miseria, /volevo dirlo io volevo dirlo, /mannaggia'').
 
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