Gran Sasso: differenze tra le versioni

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*Questo monte è veramente il più alto e il più horrido di tutti i monti d'[[Italia]]. Dico che vi son tali precipitii che passano cinque miglia, dove son possono andar huomeni né animali, se non uccelli ([[Francesco De Marchi]] - ingegnere e militare bolognese del secolo XVI)
*Fra gli altri animali, in tal monte (il monte Corno) e nel più alto e né vicini, ove sono più balze erte v'è il camoscio o camorza, cioè la capra selvaggia detta da' paesani camoscio, o scamorzio. È simile alla capra, però un poco più grossa, ha il color rossardo o di creta. Le corna sono ritorte in avanti, nel che è diverso dalle capre comuni. ([[Antonio Ludovico Antinori]] - arcivescovo e storiografo del 1700)
*Dovunque si sente lo spazio. Lo sguardo, appena trova un varco, subito va lontano, con l'immediatezza di un corpo sommerso che viene a galla, fino al Gran Sasso ed al [[Sirente]] dominanti la vasta vallata. ([[Guido Piovene]]) (''Viaggio in Italia'', Mondadori, [[Milano]], 1957)
*A mano a mano che salivamo, se ci guardavamo indietro, la nostra vista si allargava sull'intiero altipiano e scopriva, in tutto il suo splendore, la mole grandiosa del Gran Sasso. ([[Ignazio Silone]], in ''La terra e la gente in [[Abruzzo]]'', Electa, [[Milano]], 1963)
*Se ci pensi bene, il Gran Sasso e la [[Maiella]] sono le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto riuscito e complementare. (''Discanto di [[Pasquale Scarpitti]]'', ed. Farus, [[Pescara]], 1972)
*Tra i ricordi più nitidi che mi porto dietro dall'[[Abruzzo]] c'è quello del Gran Sasso, e della [[Maiella]], veduti come li vidi, tutti pieni di neve, venendo giù in [[treno]] lungo la ferrovia che collega [[Roma]] a [[Pescara]]. Le parole servono a poco. Ma bisogna provare a figurarsi che cosa può diventare, per gli occhi, un'immensa parete di un bianco abbagliante alta in media 2500 metri e lunga circa 70 km. ([[Mario Pomilio]], ''Abruzzo sospeso tra cielo e terra, 1983)